mercoledì 5 giugno 2013

Superbike e Superstock, la vera differenza!

Nell’ambito della riduzione dei costi, si parla da tempo di rendere le Superbike più simili alle Superstock, avvicinandole quindi maggiormente alle moto di serie dalle quali derivano. Ma quali sono le principali differenze tra le moto utilizzate nella classe maggiore e quelle che invece partecipano alla Superstock 1000 FIM Cup?

Iniziamo dalle gomme che sono slick per le Superbike ed intagliate e per le Stock, con queste ultime che utilizzano coperture disponibili per chiunque sul mercato. Per quanto riguarda invece le sospensioni, quelle posteriori si possono liberamente sostituire in entrambe le categorie, mentre le forcelle anteriori sono di serie in Stock (con la possibilità di sostituire cartucce o molle interne) e libere in Superbike, dove i team stipulano dei contratti di fornitura e assistenza con le varie case produttrici (al momento solo Ohlins e Showa).

Passiamo ai propulsori. Nei motori Stock i regolamenti prevedono la possibilità di sostituire le guarnizioni della testa e lo scarico completo, mentre in Superbike si può intervenire su bielle, pistoni, lavorazione teste, alberi a cammes e cambio. Naturalmente anche in Superbike esiste la possibilità di sostituire completamente l’impianto di scarico.

Elettronica:
E veniamo alla parte elettronica, completamente libera nella classe maggiore, mentre in Stock è quella di serie (ovviamente per le moto che la utilizzano anche nella produzione di serie). Discorso diverso per quanto il ride by wire. Le regole dicono che le moto che di serie utilizzano questo dispositivo (nella fattispecie BMW, Aprilia e Ducati) non lo possono modificare sulle loro Superbike, mentre dalla fine del 2011 è stata concessa la possibilità di utilizzare il ride by wire anche a quelle moto che non ne dispongono nella produzione di serie (Kawasaki, Suzuki e Honda) ma che possono scegliere quello che ritengono più adatto alle proprie esigenze. Questa concessione, approvata anche dalle case che hanno il ride by wire di serie, è stata introdotta per livellare la competitività delle moto presenti in Superbike. In Supertock invece il ride by wire può essere ovviamente utilizzato solo da quelle moto che lo utilizzano di serie. Nessuna concessione per le altre.

Telemetria:
Libera in Superbike, mentre in Stock si possono utilizzare anche centraline disponibili sul mercato, ma che abbiano un costo massimo di euro 1.000. Radiatori di raffreddamento dell’acqua liberi nella classe maggiore, mentre in Stock bisogna utilizzare quello di serie al quale però ne può essere aggiunto un altro.

Freni:

Passando agli impianti frenanti, in Stock si possono cambiare i tubi ed i dischi, a condizione che questi ultimi abbiano le stesse misure, lo stesso spessore ed un peso non inferiore a quelli originali. Tutto libero in Superbike, ad eccezione dei dischi in carbonio, che non possono essere utilizzati. Serbatoi liberi in Superbike a condizione che non superino la capacità di 24 litri, mentre nella classe minore devono essere utilizzati quelli strettamente di serie.

Le regole parlano anche dei telai che devono essere di serie in entrambe le categorie, ma in Superbike il telaietto posteriore può essere modificato. Va inoltre segnalato che alcune ulteriori modifiche non previste dal regolamento, possono venire autorizzate nel caso che la casa affermi (e dimostri) che la stessa modifica è disponibile anche sul mercato, per chiunque lo voglia acquistare. In pratica se durante la stagione una casa prepara ad esempio una nuovo cambio, lo può utilizzare sulle proprie Superbike a condizione che lo stesso cambio sia disponibile come kit aggiuntivo anche sul libero mercato.

Considerate le principali differenze tra le due categorie, risulta abbastanza semplice comprendere dove si dovrebbe intervenire per avvicinare le Superbike alle Stock, al fine di una consistente riduzione dei costi. Il vero problema è che la Superbike deve ridurre i costi, ma nello stesso tempo restare interessante per le case costruttrici che proprio nel mondiale delle derivate dalla serie hanno sempre trovato un indispensabile laboratorio dove poter migliorare non solo le proprie supersportive, ma anche studiare e sperimentare nuove tecnologie e componenti da poter poi utilizzare sulle loro produzioni di serie. Senza l’interesse delle case avremmo un campionato per i soli team privati, che però non sarebbe in grado di attirare l’interesse dei media, dei grandi sponsor e nemmeno piloti di prima fascia, magari ex GP (come invece è successo in passato e potrebbe succedere anche in futuro). Senza sponsor e senza piloti famosi si assisterebbe ad un declino del mondiale delle derivate dalla serie. Ecco perché sono le case che attraverso la MSMA devono lavorare assieme alla Dorna per cambiare i regolamenti al fine di ridurre i costi. Per fortuna come abbiamo visto, esiste una differenza notevole tra Superbike e Superstock e quindi la speranza è che si riesca a trovare una via di mezzo, un punto di incontro che
soddisfi tutti gli attori di questo campionato.

Come mai la Panigale vince in Stock e fatica in Superbike?
E per finire cerchiamo di rispondere a chi spesso ci chiede come mai la Panigale vinca in Stock e faccia tanta fatica in Superbike e perché al contrario la RSV4 Aprilia, una delle migliori moto della classe maggiore, non sia invece nemmeno presente nella Superstock 1000 FIM Cup.

Per quanto riguarda la Panigale, oltre al fatto che la versione Stock è scesa in pista un anno prima della Superbike, dobbiamo ricordare come in Superstock la nuova nata di Borgo Panigale non sia soggetta alle restrizioni che deve invece subire in Superbike. Ci riferiamo principalmente agli air restrictors, una limitazione che assume una grande importanza per un motore bicilindrico. Inoltre non dimentichiamoci che la versione Stock della 1199 è stata studiata e prodotta per la pista e non per niente ha un prezzo molto più elevato rispetto alle sue antagoniste Kawasaki o BMW.

Per quanto riguarda invece la RSV4 Aprilia è innegabile che la versione di serie sia meno competitiva rispetto a Ducati, BMW e Kawasaki. I numeri della Stock parlano da soli : 17 Kawasaki, 7 BMW, 4 Ducati, 2 Honda, 1 Suzuki, 1 Aprilia. E’ però altrettanto vero che, sfruttando le modifiche consentite dal regolamento Superbike, le moto di Noale diventino molto competitive nella classe maggiore e questo dipende dall’impegno con il quale Aprilia affronta il mondiale delle derivate dalla serie e dal grande lavoro del suo reparto corse.


Fonte: http://www.moto.it/news/superbike-superstock-vera-differenza.html

Nessun commento:

Lettori fissi