martedì 18 giugno 2013

MotoGp Suzuki: De Puniet, potevo essere più veloce!

Nessuno si sarebbe aspettato un ritorno così incisivo della Suzuki in MotoGP. Nell’anno e mezzo lontana dalle corse si sapeva che la Casa di Hamamatsu aveva continuato a lavorare, ma al suo rientro con un progetto totalmente inedito non ha fallito.
 
Anzi, Randy De Puniet è stato capace di piazzarsi davanti a tre MotoGP, a meno di 8 decimi da Lorenzo, con 1’42”676, tempo che gli avrebbe permesso di partire 12° in gara, meglio di quanto fatto con la ART.
Bisogna considerare che la Suzuki usa un’elettronica che non potrà utilizzare in campionato (la Mitsubishi) e che probabilmente il motore consuma ancora un po’ troppo, ma il risultato è comunque più che positivo.

Randy, sei stato velocissimo. Un solo decimo da Rossi.
Non è quella la cosa importante, ma il lavoro che siamo riusciti a fare oggi. E’ stato un buon test e sono soddisfatto. Già a Motegi eravamo andati abbastanza bene ma qui abbiamo potuto confrontarci con altri piloti e nelle stesse condizioni”.
Ti ha sorpreso il distacco finale?

E’ positivo, considerando che gli altri piloti hanno girato qui per quattro giorni consecutivamente e io solo uno. Se fossimo rimasti un giorno in più sarei potuto essere ancora più veloce. Su questa pista siamo partiti da zero, dai rapporti del cambio. Troppo poco tempo per sviluppare una moto”.

Quali margini di miglioramento ha la moto?
Può migliorare sotto tutti gli aspetti, ma l’importante è che la base di partenza è buona. Non ho mai raggiunto il limite oggi e il comportamento è buono sotto tutti gli aspetti. Addirittura non ho trovato nessun problema, vedremo se succederà ad Aragon nei prossimi giorni. Non abbiamo avuto neppure un inconveniente tecnico”.

Cosa ti piace di più di questa moto?
La posizione in sella, la Suzuki è facile da guidare e ti permette di essere costante. Anche l’anteriore mi piace”.

Tu sei l’ultimo pilota ad avere guidato la Suzuki prima del ritiro, quali sono le differenze?
Come comportamento sono molto simili, ma la differenza la fa il motore. Questo è molto più morbido, l’altro era più aggressivo. Si sente la differenza da una CRT, anche se non so quantificarla, ma in uscita di curva avverti la maggiore spinta”.

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