Nessuno si sarebbe aspettato un ritorno
così incisivo della Suzuki in MotoGP. Nell’anno e mezzo lontana dalle corse si
sapeva che la Casa di Hamamatsu aveva continuato a lavorare, ma al suo rientro
con un progetto totalmente inedito non ha fallito.
Anzi, Randy De Puniet è stato capace di piazzarsi
davanti a tre MotoGP, a meno di 8 decimi da Lorenzo, con 1’42”676, tempo che gli
avrebbe permesso di partire 12° in gara, meglio di quanto fatto con la
ART.
Bisogna considerare che la Suzuki usa un’elettronica che non potrà
utilizzare in campionato (la Mitsubishi) e che probabilmente il motore consuma
ancora un po’ troppo, ma il risultato è comunque più che positivo.
Randy, sei stato velocissimo. Un solo decimo da
Rossi.
“Non è quella la cosa importante, ma il lavoro che siamo
riusciti a fare oggi. E’ stato un
buon test e sono soddisfatto. Già a Motegi eravamo andati abbastanza
bene ma qui abbiamo potuto confrontarci con altri piloti e nelle stesse
condizioni”.
Ti ha sorpreso il distacco finale?
“E’
positivo, considerando che gli altri piloti hanno girato qui per quattro giorni
consecutivamente e io solo uno. Se
fossimo rimasti un giorno in più sarei potuto essere ancora più veloce. Su
questa pista siamo partiti da zero, dai rapporti del cambio. Troppo
poco tempo per sviluppare una moto”.
Quali margini di miglioramento ha la moto?
“Può migliorare sotto tutti gli aspetti, ma l’importante è
che la base di partenza è buona. Non
ho mai raggiunto il limite oggi e il comportamento è buono sotto tutti gli
aspetti. Addirittura non ho trovato nessun problema, vedremo se
succederà ad Aragon nei prossimi giorni. Non abbiamo avuto neppure un
inconveniente tecnico”.
Cosa ti piace di più di questa moto?
“La
posizione in sella, la Suzuki è
facile da guidare e ti permette di essere costante. Anche l’anteriore
mi piace”.
Tu sei l’ultimo pilota ad avere guidato la Suzuki prima del
ritiro, quali sono le differenze?
“Come comportamento sono molto simili, ma la differenza la fa il motore. Questo è molto
più morbido, l’altro era più aggressivo. Si sente la differenza da una
CRT, anche se non so quantificarla, ma in uscita di curva avverti la maggiore
spinta”.
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