mercoledì 26 giugno 2013

SBK Imola: i pretendenti al trono di Carlos Checa!

Complici le difficoltà di Carlos Checa sulla Ducati Panigale, in molti sono pronti a sfruttare la situazione per salire sul gradino più alto del podio nella gara della SBK ad Imola, dove lo spagnolo e la moto di Borgo Panigale sono stati i dominatori assoluti negli ultimi anni (cinque vittorie su sei manche disputate). Tra questi, alcuni hanno mostrato un'intesa particolare con il circuito alle rive del Santerno. Uno è Sylvain Guintoli, lo scorso anno autore di un'ottima qualifica su Ducati, secondo alle spalle di Checa salvo cadere rovinosamente in Gara 1.

"Ho sempre avuto un feeling speciale con la gara di Imola – ha raccontato il francese, primo in campionato con 213 punti, 28 in più di Tom SykesIl circuito è molto impegnativo, e la sua storia lo rende un posto davvero unico. Lo scorso anno mi sono qualificato in prima fila nella Superpole ma una caduta in Gara 1 mi ha costretto a correre con una costola fratturata. Proprio per questo Gara2 è stata una delle esperienze più dolorose della mia vita. Ma lo spirito combattivo è ai massimi livelli, sono pronto a tornare in pista".

Anche Jonathan Rea ha vissuto momenti indimenticabili sull'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, vincendo Gara 1 nel 2011 ed interrompendo così lo stradominio del binomio Checa-Ducati. Il pilota Honda vuole innanzitutto ripartire dal risultato di Gara 2 a Portimao, dove chiuse terzo.

Abbiamo avuto alcuni momenti frustranti ultimamente – ha ammesso il britannico – Alcuni problemi ci hanno impedito di fare il risultato, ma la nostra moto è abbastanza competitiva quindi spero, con il lavoro in officina e l'analisi dei miei commenti, di fare qualche progresso. Imola mi piace, è un circuito vario e dall'atmosfera speciale. Ho le batterie cariche e spero di mantenere la forma da podio dimostrata fin qui e sviluppare ulteriormente il pacchetto per tornare alla vittoria".

Ad Imola è atteso il ritorno in pista anche del suo compagno di squadra Leon Haslam, infortunatosi ad Assen e costretto a dare forfait dopo essersi generosamente presentato in pista a Monza, Donington e Portimao. Per il figlio di Rocket Ron, lo scorso anno due volte terzo su BMW, potrebbe essere la volta buona.

"La strada per tornare ad avere la gamba nello stato di forma necessario per salire in moto è stata lunga e ripetitiva, ma un miglioramento dal Portogallo c'è sicuramente stato – ha detto Haslam – La scorsa settimana ho tolto una vite ed il dolore sotto sforzo è diminuito. Ad Imola ho avuto risultati alterni: nel 2010 ho rotto il motore quando stavo lottando per il titolo, lo scorso anno sono salito due volte sul podio… Non vedo l'ora di correre".
Da non sottovalutare ovviamente la candidatura di Eugene Laverty, che in questa prima parte di stagione ha vinto più gare di chiunque altro pilota (4), patendo solo una minor costanza di risultati rispetto al compagno di squadra Guintoli.

"Questa stagione è stata costellata di alti e bassi, con molte vittorie ma anche qualche ritiro – ha ammesso il pilota Aprilia – Ad Imola mi piacerebbe concludere con due podi, come a Phillip Island e Monza. E' questo il mio principale obiettivo per il weekend. Come pilota Aprilia ricevo un grande supporto dai fans italiani, quindi non vedo l'ora di affrontare questa gara... di casa".

Chi sarà, ammesso che ce ne sia uno, il nuovo Re del Santerno?

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La nuova Ducati Monster 2014!

Vi mostriamo le prime foto della nuova Monster. Camuffata e coperta di strisce adesive, lascia comunque intravedere forme davvero mostruose. C’è tanta Diavel e un bel desmo raffreddato a liquido.
Le immagini cercano di nascondere il più possibile, ma è facile credere che la nuova Monster spinta dal motore raffreddato a liquido vedrà i natali entro i prossimi due anni. Il prototipo è infatti in una fase avanzata di sviluppo, non troppo lontano dalla sua industrializzazione.
Il motore raffreddato a liquido non è una novità sulla Monster. Debuttò nel 2001 sulla pepata versione S4 dotata del motore della 916 con 104 cavalli. Nel 2003 arrivò la S4R da 113 cavalli, che salirono a ben 130 nel 2006 (motore 998).
L’anno successivo toccò alla bellissima S4RS far sognare i monsteristi di tutto il mondo: non variava la potenza, ma arrivavano le sospensioni Ohlins e le pinze radiali.
Dal 2008 a oggi la gamma Monster è sempre stata abbinata ai motori desmo raffreddati ad aria.

Si è trattato di una scelta essenzialmente commerciale; una versione con motore più potente, raffreddato a liquido, avrebbe sicuramente cannibalizzato un’altra moto marchiata Ducati, la Streetfighter.
Quest’ultima, a differenza delle gloriose Monster S4 e S4RS, non ha mai fatto veramente breccia nel cuore dei ducatisti. Non ci stupisce allora la mossa odierna della Casa di Borgo Panigale.

La nuova Monster “ad acqua” è infatti arrabbiata come lo fu la prima S4. Il giro dei collettori è molto ampio e del tutto simile a quello visto sulla Diavel; ha il merito di riempire e dare tono al lato destro della moto.
Su quello sinistro spiccano il forcellone in alluminio, dalla sezione molto generosa, e la sagoma massiccia del motore bicilindrico.
Elemento stilistico dominante è il grande serbatoio, mentre il codino è sfuggente. In pratica, come su ogni Monster che si rispetti, c’è la sella. Stop. Tradizionale anche la cicistica, che impiega il telaio a traliccio in tubi di acciaio.

Difficile dire ora che motore monterà la nuova Monster. Di certo apparterrà alla famiglia dei Testastretta, con 4 valvole per cilindro.
La nuova Monster potrebbe ricevere il nuovissimo motore della Hypermotard, 821 cc con alesaggio e corsa di 88 x 67,5 mm e rapporto di compressione pari a 12,8:1. In origine ha 110 cv a 9.250 giri, che potrebbero facilmente crescere sino a 130 cavalli. Proprio come l’ultima S4RS.
Ma la Casa italiana è solita stupirci: la nuova Monster potrebbe essere un vero mostro, da 150 e rotti cavalli. Tra le opzioni c'è infatti l'adozione del 1200 della Diavel, che pare essere oggi molto più di una mera ipotesi.

Fonte: http://www.moto.it/news/la-nuova-ducati-monster-2014.html
 

La SBK a Imola in attesa del nuovo rivoluzionario regolamento......

Il circus della Superbike si è trasferito a Imola per disputare il settimo round di questa stagione 2013. Sarà una tappa importante per il mondiale delle derivate dalla serie non solo per quanto succederà in pista, ma anche per quanto avverrà nel paddock, con la Dorna ormai prossima a divulgare il futuro prossimo e remoto della Superbike.
Che l’attuale formula del mondiale delle derivate dalla serie fosse ormai arrivato al capolinea era chiaro a tutti. Dorna quindi non si è limitata a diminuire i costi delle moto e di alcuni componenti o a contingentare i motori, ma riavvicina in modo sostanziale le attuali Superbike alle Superstock e di conseguenza alle moto di serie. Un ritorno alle origini che rappresenta una vera rivoluzione. L’organizzatore spagnolo come sappiamo gestisce sia la GP che la Superbike e restando fedele a quanto aveva affermato sin da quando si era insediata al posto di Infront Motorsports, manterrà ben netta la linea di separazione tra i prototipi (GP) e le derivate dalla serie (SBK).

Il prossimo sarà un anno di transizione, che vedrà gareggiare insieme le Superbike attuali e quelle del futuro, che saranno delle Superstock evolute. Una soluzione cuscinetto, che consentirà alle case di vendere le moto ed i componenti pronti a magazzino ed utilizzabili solo con gli attuali regolamenti e nello stesso tempo permetterà ad alcuni team privati di passare dalla Superstock 1000 alla nuova categoria, preparandosi così alla futura e definitiva Superbike.

Moto più vicine alla serie, una reale diminuzione dei costi, un livellamento delle prestazioni, un maggior numero di piloti in griglia ed una Superbike nuovamente spettacolare.

Ma dopo aver preso atto di avere ancora un solo anno per far correre le Superbike attuali, come reagiranno le case costruttrici nel 2015?
Chi vorrà proseguire con lo sviluppo e la ricerca di nuove soluzioni e tecnologie dovrà trasferirsi in MotoGP (BMW? Kawasaki? ) andando quindi a fornire nuova linfa ad una categoria che ha da sempre bisogno di più moto in pista.
Altri invece resteranno in Superbike e se non lo faranno in forma diretta, resteranno a supporto di team privati, così come da sempre opera ad esempio Honda con il team Ten Kate.

Questo quindi lo scenario che si prospetta per il futuro del mondiale Superbike, ma restiamo ora in attesa di conoscere nel dettaglio i nuovi regolamenti, che potrebbero essere resi pubblici già qui a Imola.

Fonte: http://www.moto.it/Superbike/la-sbk-a-imola-in-attesa-nuovo-rivoluzionario-regolamento.html

martedì 25 giugno 2013

Melandri: “La SBK è il vero motociclismo. In MotoGP è tutto già scritto dal venerdì”!

Vi riportiamo i passaggi più significativi, in cui si parla dello sviluppo della moto, degli anni (difficili) trascorsi da Marco in Ducati e dello stato di salute dei due principali campionati del mondo di motociclismo (SBK e MotoGP).
In particolare su questo argomento Marco pare avere le idee molto chiare e la sua analisi merita sicuramente la nostra attenzione.
Melandri è infatti uno dei pochi piloti (insieme ovviamente a Max Biaggi) a essere salito con una certa costanza sui podi di entrambe le categorie. Nel 2005 - caso più unico che raro - finì addirittura secondo nella classifica finale della MotoGP con una moto privata (la Honda del team Gresini).

Marco quali sono i punti di forza della tua BMW S1000RR?
«Ha un ottimo equilibrio tra motore e ciclistica, e anche a livello di elettronica siamo messi molto bene. Ci adattiamo facilmente a piste anche molto diverse tra loro. A Portimao soffrivamo un po’ a livello di grip. Poi siamo migliorati. Ora vediamo a Imola, serve molta stabilità e agilità.
Devi guidare pulito, lasciare fare alla moto senza forzarla; tra l'altro guidata così, la S1000RR va molto bene».

Con BMW è stato amore a prima vista? Sei andato subito forte.«Mi ricorderò sempre il primo test a Portimao. Mi era stato fatto un po’ di terrorismo. Con me c’era anche parte della squadra Yamaha che mi aveva seguito in SBK.
Dopo poco tempo abbiamo cominciato a capire come muoverci e alla quarta gara ho vinto, per la prima volta con BMW. È stata un’emozione incredibile, soprattutto quando sono arrivato a Monaco e ho compreso che cosa ero riuscito a fare».

Se sulla moto non c’è feeling, devi intervenire subito. Anche quando guidi una moto da strada. Non vale solo in pista.
«Esatto, devi sentire la moto e fidarti, altrimenti non ottieni nulla, non puoi forzare e il risultato non arriva. La testa si adegua e coglie queste sensazioni.
Ora siamo a un buon livello, ma vogliamo migliorare ancora. Anche le altre case stanno lavorando duramente. Imola sarà il momento giusto per confrontarci con gli altri e vedere che piega prende il campionato».
Nel 2005 feci secondo con una moto privata, ma HRC mi negò la moto ufficiale perché non ero spagnolo. Mi sono reso conto di essere solo il contorno al piatto principale

La SBK quest'anno è molto combattuta, Kawasaki e Aprilia stanno andando molto bene.
«Sappiamo che la concorrenza è forte, ma sappiamo di essere competitivi e abbiamo buone possibilità di fare bene. All’inizio siamo stati sfortunati e abbiamo avuto spesso problemi piccoli che ci hanno rallentanto (alla catena, alla gomma ad esempio).
Ora speriamo di aver pagato il nostro debito con la sfortuna e di lottare ad armi pari con gli altri»

Temi Tom Sykes?
«E’ molto concreto, fa punti. Però in SBK a ogni gara cambiano gli equilibri in campo. Quindi dobbiamo guardarci da lui, ma anche dagli altri piloti».

Ti piace Imola?
«E’ una pista tecnica, difficilissima ma fantastica. Sarà un weekend caldo e duro, su una pista favorevole storicamente alla Ducati e a Checa, ma vedremo di dare il massimo».

Marco raccontaci del tuo periodo trascorso in Ducati. In quegli anni furono messe in dubbio le tue capacità di pilota.
«Io son contento per le mie gioie, non per le sfortune degli altri. In quegli anni ho imparato molto, credo di essere stato spesso nel posto giusto al momento sbagliato. Tante volte non ho raccolto quello che potevo e meritavo. Qui in BMW credo di aver trovato la mia giusta dimensione, c’è un clima umano e un campionato combattuto ed equilibrato tra le case e i piloti.
Questo è il vero motociclismo, la MotoGP attuale non è il vero motociclismo, dal venerdì puoi già capire come andrà la gara una volta che vedi il primo turno di prove. Il bello del motociclismo è l’imprevedibilità. In Superbike c’è un continuo avvicendamento dei piloti in testa».

Nel 2005 hai fatto secondo in MotoGP, facendo belle gare. Non la rimpiangi?
«Nel 2005 feci secondo con una moto privata, ma HRC mi negò la moto ufficiale perché non ero spagnolo.
Mi sono reso conto di essere solo il contorno al piatto principale e ho deciso di cambiare.
Non mi piace fare da contorno, io voglio vincere in ogni cosa che faccio. BMW mi ha dato una grande opportunità, portarla alla vittoria è stata una soddisfazione impagabile».

Fonte: http://www.moto.it/Superbike/melandri-superbike-il-vero-motociclismo-in-motogp-tutto-gia-scritto.html

SBK, Checa "al posto e momento giusto"!

La gara della Superbike ad Imola è però doppiamente speciale per la Casa di Borgo Panigale: questa ha un record stratosferico sul circuito alle rive del Santerno, avendo vinto sette delle ultime otto gare qui disputate a partire dal 2009 (anno di ritorno del tracciato in calendario) ed il suo pilota numero uno, Carlos Checa, ha vinto cinque delle ultime sei.

"Adesso penso di essere a posto dal punto di vista del fisico – ha dichiarato ChecaIn questi giorni ho lavorato ma mi sono anche risposato, mi sento molto bene e quindi spero di non dover pensare più alla spalla una volta in moto".

A rincuorare lo spagnolo, che ancora non è salito sul podio in questa stagione, c'è soprattutto il sesto posto ottenuto in Gara 2 a Portimao (fu nono in Gara 1).

"Abbiamo lavorato molto bene durante il weekend in Portogallo e la domenica mi trovavo a mio agio sulla la moto – ha detto – Quindi stiamo per arrivare ad Imola al momento giusto direi. È una pista che mi piace molto e dove sono sempre andato forte. Sarà la prima volta che giro ad Imola con la 1199 e spero di poter tornare ad essere il miglior Carlos Checa, per portare la Panigale al posto che si merita. Sono molto fiducioso".

Read more: http://www.gpone.com/2013062510596/SBK-Checa-al-posto-e-momento-giusto.html#ixzz2XFwAOcbP

lunedì 24 giugno 2013

Cal Crutchlow: meglio 6° in MotoGP che 1° in SBK!

Non può essere definita la sorpresa di questa stagione, perché Cal Crutchlow aveva fatto già vedere lo scorsa anno di che pasta era fatto. Arrivato in MotoGP nel 2011, il britannico era stato accolto con un po’ di sufficienza, come un altro pilota arrivato dalla Superbike che presto ci sarebbe ritornato con la coda fra le gambe. La prima stagione non era stata facile, ma l’anno dopo aveva corso in crescendo e sono arrivati i primi podi.

Quest’inizio di stagione è stato ancora migliore. Il secondo posto a Le Mans è stato il suo migliore risultato in MotoGP e, insieme a Rossi, è stato per ora l’unico pilota a riuscire a salire sul podio insieme ai tre spagnoli. “La mia crescita? Contano la maggiore esperienza con la moto, conoscere meglio i circuiti e la squadra – spiega Cal - Penso che un inizio come questo ce lo potevamo aspettare dopo i risultati nell’ultima parte della scorsa stagione. Abbiamo un pacchetto competitivo e siamo in grado di sfidare le squadre ufficiali”.

Crutchlow fece il salto in MotoGP dopo una sola stagione in Superbike, era campione della Supersport, vinse qualche gara ma arrivò 5° in campionato. Le derivate di serie non gli mancano e non le vede neanche nel proprio futuro.

La risposta alla domanda se prenderebbe in considerazione di tornare in SBK nel caso non avesse un offerta interessante per il 2014 è netta: “no.

Il motivo lo spiega subito dopo:
meglio essere 6° in MotoGP che campione del mondo in Superbike. Il campionato prototipi in questo momento è molto, molto difficile”.

Come sempre, Cal dimostra di non avere peli sulla lingua. Una caratteristica che gli ha attirato le simpatie di molti piloti. “Bisogna stare molto attenti alle proprie dichiarazioni, perché la MotoGP adesso è molto ‘politica’ e a qualcuno non piace sempre sentire la verità – dice - A volte il mio modo di fare può essere un problema, ma io non dico bugie”.

Il pilota di Tech3 non fa neanche mistero di quale siano gli obiettivi per il prossimo anno, “preferirei essere in una squadra ufficiale”, impresa non facile, considerato che l’unico posto libero sarebbe in Ducati. “Stoner ha dimostrato che si può essere veloci con quella moto” il suo commento. Yamaha, però, potrebbe volere non lasciarselo scappare e un primo incontro con i vertici di Iwata c’è già stato al Mugello. “La riunione è stata buona ma non è cambiato niente - rivela - Penso comunque che la mia posizione sia forte, perché ho fatto un gran lavoro”.

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venerdì 21 giugno 2013

Mattia Pasini: "La SBK ? Ho ancora troppe cose da fare qui nel Motomondiale"

Se ti proponessero ti tornare in MotoGP su una CRT ci penseresti?
"No, ho già dato... Se mi proponessero invece di correre su una nuova moto diversa, magari una Honda clienti non ci penserei due volte, ma il mio obiettivo è di tornare in MotoGP con il titolo di campione del mondo in tasca... Facile vero?".

In SBK c'è bisogno di giovani, tu hai mai pensato di correre sulle derivate di serie?
"Sinceramente ho ancora troppe cose da fare qui nel Motomondiale, per correre in SBK secondo me ho ancora tempo... Ma soprattutto devo prima vincere qui!"
Prima che la festa cominci c'è ancora il tempo per una domanda.

Dopo quattro stagioni fra Moto2 e MotoGP-CRT ti mancano un po' le vecchie e fumose due tempi?
"Se mi mancano? Mi mancano moltissimo... le GP a due tempi erano un'altra cosa. Da pilota per me quelle erano le vere moto da corsa, poi per carità ci si adatta a tutto ma nella mia carriera sono felice di aver corso e vinto con le Aprilia prima in 125 e poi in 250".   

Fonte: http://www.dueruote.it/notizie/motogp-varie/pasini-mi-mancano-le-due-tempi

Nasce la Lady Polita Onlus!

Gli obiettivi della “Lady Polita Onlus” non sono solo quelli del sostegno economico ad Alessia per affrontare le cure necessarie per il suo nuovo stato fisico, ma saranno presto dichiarati gli obiettivi futuri che la vedranno scendere in campo per rendersi socialmente utile anche agli altri. Molte idee sono sul tavolo della famiglia Polita. Per il momento si attende che Alessia, che è ancora ricoverata all’Ospedale Bufalini di Cesena, torni in forze per decidere insieme le azioni da intraprendere.

Nel frattempo Alex Polita, fratello maggiore di Alessia, comunica la nascita della Onlus e ringrazia tutti per il supporto morale ricevuto fino ad ora.
Ricordiamo che da oggi è attiva la Fan Page Ufficiale della Onlus su Facebook: www.facebook.com/ladypolita51
A breve saranno comunicate anche le modalità per poter inviare le donazioni spontanee alla Onlus.

La lettera di Alex Polita:

Ciao a tutti, sono Alex il fratello di Alessia Polita.
Scrivo ora che il primo passo è stato fatto, o almeno proviamo a compierlo, perché solo chi è “colpito” da una cosa così grande può capire cosa si possa provare in certi momenti. Alessia è impressionante! Forte, invincibile! Ci da lei stessa la carica, riesco ad essere più lucido anche io ogni volta che la vedo o ci scambio qualche parola. Ha una forza e una tempra che credevo fossero ben lontane da lei e molto più vicine a me. Invece ancora una volta mi smentisce. Alessia è davvero la ragazza delle imprese impossibili; magari questa è molto più dura delle ultime compiute, ma credo che in qualche modo ne verremo fuori, insieme! Abbiamo una grande fortuna, siamo una famiglia molto unita. A casa nostra si respira un’aria diversa, l’aria della passione, del sacrificio, della voglia di fare. Presto, prestissimo, vista la rapidità di ripresa del fisico di Alessia ci aspetterà il lungo cammino della fisioterapia. Non ci spaventa nemmeno questo, visto le tante, tantissime persone che ci danno conforto ogni giorno e le innumerevoli proposte di solidarietà. Dopo un comprensibile pudore abbiamo deciso, io e la mia famiglia, di accettare l’aiuto che fin dai primissimi giorni ci è stato offerto.
Per contribuire è possibile farlo grazie ad una associazione: la LADY POLITA ONLUS, costituita ieri sera per assicurare un futuro migliore a mia sorella, che non avrà più la possibilità di farlo in totale autonomia.
Di tutti i contributi sarà data puntuale informazione ad Alessia, così come i donatori saranno informati sull’andamento delle cure. Stiamo ragionando sulle azioni future da intraprendere con la Onlus per cercare di rendere un servizio socialmente utile anche agli altri. Ci stiamo pensando e vorremmo farlo insieme ad Alessia, quando sarà nel pieno delle sue forze. Io vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma credo che un’elenco telefonico non basterebbe per contenere tutti voi.


Fonte: http://www.moto.it/sport/nasce-onlus-lady-polita.html

Alessia Polita: tra 10 giorni riabilitazione al centro di Montecatone.

Resta ricoverata in rianimazione all’ospedale Bufalini di Cesena, ma nel complesso le condizioni di Alessia Polita stanno migliorando.

Ha otto costole fratturate e un polmone perforato, con difficoltà di respirazione e spossatezza.

Ovviamente il problema principale resta legato alla paralisi agli arti inferiori.
Per capire quanto potrà recuperare occorrerà aspettare ancora.

Tra circa 10 giorni, Alessia lascerà l’ospedale e inizierà la riabilitazione al centro di Montecatone, nei pressi di Imola.

Fonte: http://www.motosprint.it/pista/2013/06/21-8686/Polita%3A+tra+10+giorni+a+Montecatone

Ducati MotoGp: L'Audi licenzia Durheimer, che fece fuori Preziosi!

La rivista tedesca Der Spiegel riporta con non poca enfasi la notizia della rimozione di Wolfgang Dürheimer dall'incarico di capo dell' R&D Audi.

La figura di Dürheimer infatti era in un qualche modo collegata anche alla Ducati: in primo luogo perché il capo dell'R&D Audi è di conseguenza anche il capo del settore tecnico della Ducati (in quanto, quest'ultima, azienda acquistata dal Gruppo) e poi perché pare che sia stato proprio Dürheimer in persona a fare fuori Filippo Preziosi da Ducati Corse.

Fu insomma Dürheimer (che è diventato capo dell'R&D Audi nel settembre del 2012) a decidere di rimuovere Preziosi dalla direzione generale di Ducati corse per sostituirlo con Bernhard Gobmeier. Che a ben vedere è stato (fino ad ora) l'unico dirigente tedesco nominato dall'Audi, e questo dimostra come l'Audi, quando lo ritiene necessario, fa valere il suo peso.

L'incarico di Dürheimer, sempre secondo le indiscrezioni di Der Spiegel, verrà assunto dal capo dell'R&D di Volkswagen Group, Ulrich Hackenberg.

E poiché il nuovo capo dell'R&D conserverà il potere di intervenire sulle vicende della Ducati, nel settore tecnico della Casa italiana ci si chiede se ci saranno conseguenze anche nell'attività di Ducati Corse, in particolare nel progetto MotoGP che non sta dando i risultati sperati.

Fonte: http://www.motosprint.it/motomondiale/2013/06/21-8683/L%27Audi+licenzia+Durheimer.+Fece+fuori+Preziosi

SBK: Noriyuki Haga soddisfatto del test del Mugello

Noriyuki Haga è sceso in pista sabato scorso all'Autodromo Nazionale del Mugello per una giornata di test in vista della sua partecipazione al settimo round del Mondiale Superbike di Imola.

Il tre volte vice-campione della serie, quarantatré vittorie di gara all'attivo e dodici stagioni disputate, ha cominciato a prendere confidenza con la nuova moto, completando ben settanta giri in condizioni meteo e temperature ottimali, nonostante la presenza in pista di numerosi piloti amatori.

Haga si è detto soddisfatto del test e non vede l'ora di prendere parte al round italiano, in programma il prossimo 30 giugno.

"Vorrei innanzitutto ringraziare Feel Racing ed il Team Grillini Dentalmatic" ha commentato il giapponese "per l'opportunità di provare la BMW S 1000 RR. Il test del Mugello è andato bene e siamo riusciti a trovare un set-up di base per la moto in vista del round. E' da ottobre che non corro, ma nonostante questo spero di risultare competitivo e sicuramente darò il massimo: voglio regalare al team ed alla squadra una buona prestazione".

Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28536/World-SBK-2013-Noriyuki-Haga-soffosfatto-test-Mugello-BMW-S-1000-RR-Grillini

giovedì 20 giugno 2013

TT 2013: la moglie ricorda e saluta Yoshinari Matsushita

"Prima di tutto, chiedo scusa di cuore per questa dolorosa conseguenza a tutti coloro che hanno sostenuto il sogno di Yoshinari Matsushita e gli hanno fornito supporto e incoraggiamento a vario titolo. Prendere parte al Tourist Trophy era, ad ogni modo, ciò che aveva sempre desiderato. Ritengo che sia profondamente grato per avere potuto prendervi parte per quattro volte, come desiderava. Prego voi tutti di accettare i miei sinceri ringraziamenti"

Yoshinari deve sentirsi amaramente deluso perché non ha potuto completare il TT di quest'anno, nonostante tutti gli incoraggiamenti e gli aiuti ricevuti e penso che ora voglia chiedere scusa direttamente a ciascuno di voi.

La gente nei box e nel paddock e i membri del team sono tutti gentili e immagino che Matsu si sentisse bene sull’Isola di Man. Come mi aveva detto, l’isola è un luogo magnifico, con una natura spettacolare. Il tempo era piacevole al nostro arrivo e pensavo che fosse un bel posto per un viaggio in moto.

Era la prima volta che assistevo al Tourist Trophy e sono rimasta sorpresa dalla velocità delle moto. Ad essere onesta, vedendo la gara con i miei occhi, mi sono domandata se fosse davvero un suo desiderio disputare una gara così pericolosa. Ma l’atmosfera nei villaggi, la gentilezza della gente, tutto questo rende meraviglioso quel luogo. Io ringrazio Matsu per avere permesso a me e a nostro figlio, di venire qui.

Matsu diceva "Meglio accettare una sfida ogni volta che te la senti, in modo da non avere rimpianti nella vita, perché nessuno sa quando si muore". Diceva anche che una delle ragioni per cui continuava a correre, malgrado non fosse più un giovane
(aveva 43 anni ndr), era che voleva trasmettere alle nuove generazioni il desiderio di realizzare i propri sogni.

Io mi ero personalmente opposta alla sua partecipazione al Tourist Trophy, ma ala stesso tempo amavo il suo modo di pensare e lo comprendevo.

Sarei felice se le persone che ha ispirato e che avevano condiviso con un sogno comune potessero continuare il sogno.

Ci tengo a esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che gli sono stati vicini e l’hanno aiutato nel corso della sua vita. A nome di mio marito, Matsu, grazie.


Sinceramente
Chieko Matsushita

Fonte: http://www.insella.it/sport/tt-2013-il-ricordo-di-yoshinari-matsushita

Roberto Rolfo: "Con la MV F3 si può fare molto bene in Supersport"

Roberto, sei stato il primo ad aver riportato la MV Agusta sul podio dopo tanti anni. Un terzo posto in una gara mondiale. Che cosa provi?«La gara di Donington è stata bellissima per tanti motivi, tra cui appunto aver riportato la MV su un podio mondiale dopo 37 anni, a cui si è sommato il fatto di essere stato il primo ad aver riportato alle gare la MV. Tutto questo insieme, mi ha dato una serie di emozioni indescrivibili. Io ho scelto di correre con MV nel mondiale Supersport quest’anno perché mi piace davvero la moto e mi piace davvero il marchio. Mi ha motivato tantissimo l’idea di poter correre in un mondiale con un marchio così prestigioso. Essere riuscito ad andare anche sul podio e ad andar forte sin dalla prima gara mi dà una carica in più. E’ stato stupendo».

A che punto è lo sviluppo della F3?
«La moto di base è già molto buona e va veramente forte. Stiamo cercando di lavorare un po’ sull’accelerazione, che è la cosa che dobbiamo migliorare di più. Abbiamo delle piste dove siamo favoriti perché arriviamo più in fretta a trovare i riferimenti per poter andar forte, mentre in altre, dato che è la prima volta che ci presentiamo, facciamo un po’ più di fatica, però la base della moto, che è davvero buona, ci aiuta, anche perché è molto bella da guidare».

Pensi che l’anno prossimo riuscirete ad essere ancora più avanti?
«Assolutamente! Con tutti i riferimenti che stiamo acquisendo quest’anno sicuramente la moto potrà soltanto crescere, e con l’ottima base che ha già, potrà andare davvero forte».

Sembravi divertirti molto con la F3 800 che hai guidato qui…
«Da guidare è uguale alla mia, la 675, ma il motore ha più coppia e ha decisamente più spinta, si sente che come cavalleria è un’altra cosa. Per un utilizzo stradale è una moto fantastica, anche perché la coppia ti aiuta tantissimo a farti uscire dalle curve e su un “circuitino” come questo (il tratto stradale che viene chiuso al traffico e impiegato come pista al raduno MV, ndr) ti permette di divertirti tanto».

Non è il primo anno che ti vediamo al raduno MV. Ti diverti a passare da queste parti?
«Esatto, ero già venuto in precedenza in visita (prima di correre per MV, ndr) con un amico perché mi aveva detto appunto di questa manifestazione, e ci ero venuto da appassionato. La cosa fu di buon auspicio dal momento che quest’anno sono potuto tornarci da pilota MV».

Fonte: http://www.moto.it/sport/rolfo-forza-f3-in-supersport-legata-alla-sua-ottima-base-di-partenza.html

mercoledì 19 giugno 2013

Pedrosa: Honda RC213V 2014 ? Più tempo per capirla

Dopo aver atteso ai box per l'intera prima giornata di test privati ad Aragon, i piloti ufficiali Honda sono stati costretti ad affrontare un programma di lavoro particolarmente intenso oggi: 133 giri in totale, di cui nove (tutti percorsi da Dani Pedrosa) con la RC213V 2014.

"È stata una giornata positiva – ha dichiarato il capo-classificaCi siamo concentrati sulla moto attuale, provando alcuni ammortizzatori posteriori diversi per cercare maggiore trazione in uscita di curva".

Grande curiosità circondava però l'ultimo prototipo realizzato dalla Casa di Tokyo, con il quale lo spagnolo ha girato circa otto decimi più lento.

"Ho fatto una prima valutazione del prototipo per il prossimo anno – ha aggiunto Pedrosa – Solo nove giri in due uscite, principalmente per farmi una prima impressione e dare qualche commento agli ingegneri. La moto va bene, ma abbiamo bisogno di più tempo per comprenderla a fondo, quindi non la utilizzerò in un futuro prossimo".

Read more: http://www.gpone.com/2013061910571/Pedrosa-Honda-2014-Piu-tempo-per-capirla.html#ixzz2WjeWzUtk

Valentino Rossi: “Sono felice, ho ritrovato il feeling in staccata”

Il distacco dal suo compagno di squadra Jorge Lorenzo (poco meno di 1″) non sembra testimoniarlo, ma oggi Valentino Rossi al Motorland Aragón di Alcañiz, per sua stessa ammissione, ha ritrovato il feeling in sella alla propria Yamaha YZR M1. In staccata, soprattutto, ritrovando quelle sensazioni che ha sempre cercato in questo primo scorcio di campionato.

Oggi abbiamo modificato un pò la messa a punto della moto provando anche una nuova forcella. Mi sono trovato bene, meglio rispetto alle ultime gare“, spiega Valentino Rossi.
Adesso in staccata ho più fiducia, posso frenare più a fondo e fermare la moto più in fretta.
Questo per me rappresenta il più grande passo avanti di oggi.
Dopo questo, oggi abbiamo provato anche il forcellone di Jorge (Lorenzo), è più rigido e sembra funzionare a dovere. Abbiamo inoltre testato altre piccole soluzioni che hanno migliorato nel suo complesso il comportamento della moto, soprattutto in frenata.
Posso ritenermi davvero soddisfatto e felice, perchè è la prima volta che ho un così grande feeling in staccata e senza particolari problemi. Adesso non vedo l’ora di correre ad Assen per capire se con questa nuova messa a punto possiamo fare dei progressi anche su altri tracciati.
Teoricamente dovrebbe andar bene soprattutto in qualifica dove potrò forzare di più e arrivare vicino al limite.
Senza dubbio queste sensazioni, su un tracciato come Aragon dove non sono mai andato così bene, sono molto importanti: i tempi ed il passo mostrato mi lasciano fiducioso".

Fonte: http://www.bikeracing.it/topnews/122605_valentino-rossi-sono-felice-ho-ritrovato-il-feeling-in-staccata/

MotoGP: Test Aragon, record Lorenzo davanti alle HRC!

Jorge Lorenzo in 1’48″076 ha ritoccato la pole-record 2011 di Casey Stoner in 1’48″451, viaggiando anche con un discreto margine di vantaggio nei confronti dei suoi più diretti inseguitori sperimentando nuove soluzioni di assetto della propria Yamaha YZR M1 1000cc.

Ben figura all’esordio ad Aragón in sella ad una MotoGP Marc Marquez, secondo assoluto in 1’48″434 concentrandosi esclusivamente sull’attuale Honda RC213V, lasciando al compagno di squadra Dani Pedrosa (terzo in 1’48″928 con moto 2013) il compito di effettuare i primi giri con il prototipo 2014.

Valentino Rossi ha fermato i cronometri sull’1’49″007 distanziato di sostanzialmente 1″ dal proprio compagno di squadra Lorenzo, cercando di trovare conferme alle “soluzioni interessanti” provate lunedì in Catalunya.

Tanto lavoro anche in Suzuki con il prototipo XRH-1 MotoGP destinato alla stagione 2015 affidato a Randy De Puniet, a dispetto di Barcellona rimasto più distante dalle posizioni di vertice in 1’50″860, 2″7 dalla vetta.
Randy De Puniet avrà modo di provare anche domani, prima di calarsi nuovamente da pilota CRT con la ART-Aprilia del team Aspar.


MotoGP World Championship 2013
Test Motorland Aragón, Classifica mercoledì 19 giugno

01- Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing – Yamaha YZR M1 – 1’48.076
02- Marc Marquez – Repsol Honda Team – Honda RC213V – 1’48.434
03- Dani Pedrosa – Repsol Honda Team – Honda RC213V – 1’48.928
04- Valentino Rossi – Yamaha Factory Racing – Yamaha YZR M1 – 1’49.007
05- Stefan Bradl – LCR Honda MotoGP – Honda RC213V – 1’49.553
06- Alvaro Bautista – GO&FUN Honda Gresini – Honda RC213V – 1’50.080
07- Randy De Puniet – Suzuki Test Team – Suzuki MotoGP – 1’50.860

Fonte: http://www.bikeracing.it/topnews/122595_motogp-test-aragon-record-lorenzo-davanti-alle-hrc-rossi-4/

MotoGp: Honda e Ducati si contendono Scott Redding per il 2014

Scott Redding quest'anno ha mostrato una grande maturazione, vincendo due delle prime sei gare della stagione, ed ora si ritrova a comandare la classifica iridata con 35 punti di vantaggio sugli inseguitori.

Livio Suppo, che oggi è uno dei grandi capi della HRC, ha infatti ammesso un certo interesse della Honda per Redding, con l'idea magari di farlo salire su una delle nuove RC213V "clienti" nel 2014 e promuoverlo sulla MotoGp vera e propria nel 2015.

"Scott è un pilota molto interessante per noi" ha detto il manager italiano a MotorCycleNews. "Sta facendo un grande lavoro in Moto2, dimostrando di avere delle grandi qualità, quindi è normale che lo consideriamo molto interessante".

L'idea potrebbe essere quella di accoglierlo nella squadra di Fausto Gresini, che il prossimo anno dovrebbe sostituire la sua CRT proprio con la moto clienti realizzata dalla Casa giapponese. Per i programmi più a lungo termine però Suppo non si è voluto sbilanciare.

"Un pilota come Scott però ci interessa sicuramente e la nostra moto di produzione potrebbe essere un buon modo per entrare in MotoGp per lui, che gli potrebbe permettere di fare esperienza prima di saltare su un vero e proprio prototipo. Anche perchè penso che in ogni caso parliamo di una moto in grado di far venire fuori il valore del pilota".

Come detto, anche in Ducati c'è stato però un ritorno di fiamma per l'inglese, confermato dal responsabile del programma MotoGp Paolo Ciabatti:

"Lo scorso anno Scott fece un test con la Ducati e da allora i contatti sono rimasti aperti. La Marc VDS è un team molto organizzato e c'erano state delle trattative per farlo diventare un partner Ducati. Al momento stiamo nuovamente parlando insieme per capire se c'è margine per fare qualcosa con il pilota, con la squadra o con entrambi" ha detto anche lui a MotorCycleNews.

Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28499/moto-gp-honda-e-ducati-si-contendono-scott-redding-per-il-2014

Giovedì prossimo paddock aperto ad Imola per la SBK!

Anche quest’anno, come da consolidata peculiarità, il Campionato Mondiale eni FIM Superbike vivrà un appuntamento imperdibile nella giornata di giovedì 27 giugno.

Dalle ore 14.00 alle ore 18.00 i cancelli dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari saranno aperti per accogliere i tantissimi appassionati che ogni anno non perdono questa occasione di vivere l’atmosfera pre-gara. Avranno infatti l’occasione di visitare il paddock e la pit lane, vedere i meccanici allestire moto e box e, dalle 16.00, affollare il Paddock Show dove sul palco saliranno i grandi protagonisti del weekend, i piloti.

Melandri, Checa, Sykes, Guintoli, Laverty, Rea, Haslam, Giugliano, Fabrizio, Badovini, insieme a tutti gli altri grandi protagonisti di SBK, Supersport, Superstock 1000 e 600, risponderanno alle domande di dj Ringo e Giovanni Di Pillo, per poi dedicarsi alla firma degli autografi e alle immancabili foto con i fans.

La giornata vivrà un altro grande appuntamento. Per i media internazionali e nazionali, sulla Terrazza coperta posta sopra la Sala Stampa, si svolgerà la conferenza di presentazione del round di Imola.

A rispondere alle domande Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK Team), Carlos Checa e Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare), Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike Team), Leon Camier (Fixi Crescente Suzuki) e Noriyuki Haga (Grillini Dentalmatic SBK Team).

Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28496/giovedi-prossimo-paddock-aperto-ad-imola-per-l-arrivo-della-superbike

Hazan Motorworks, opera d'arte su base Royal Enfield 500!

Spettacolare special nata ad opera di Max Hazan.

Titolare di Hazan Motorworks a Brooklyn, NY, l'artigiano statunitense ha iniziato la sua carriera di preparatore suo malgrado, per colpa di un incidente con la moto da cross che lo ha costretto in casa per diversi mesi.
Stufo di non fare niente, iniziò infilando un motore sotto una beach cruiser (le biciclette usate dai surfisti per raggiungere le spiagge) per... vedere l'effetto che faceva.

Forte della sua precedente esperienza di costruttore nautico, Max ha applicato la sua personale filosofia alla nuova attività: mai fare due volte la stessa cosa.
E non parliamo solo di moto in generale: la determinazione di Hazan si spinge fino a voler realizzare in autonomia ogni genere di dettaglio - metallico o in legno - sulle sue special.
Possibilmente con lavorazioni ogni volta diverse.

La moto che vedete è nata in circa due mesi di lavoro; ogni pezzo, a parte il propulsore (Hazan ha un particolare amore per il motore Royal Enfield che risale ad un periodo di permanenza in India presso la sorella) è stato realizzato partendo da zero, partendo dal presupposto che sarebbe rimasto in vista e dunque dovesse essere il più bello ed elegante possibile. Il gusto è un fattore del tutto personale, ma anche chi non riconosce il proprio concetto di moto nelle linee elegantemente retrò di questa Bullet farà molta fatica a non dire quanto sia bella.

Vale la pena, se volete un consiglio, di tenere d'occhio il sito del preparatore. Anche se, ne conveniamo, andare fino a New York per procurarsi una delle sue realizzazioni potrebbe rivelarsi davvero oneroso...

Fonte: http://www.moto.it/news/hazan-motorworks-opera-arte-su-base-royal-enfield.html

SBK: Noriyuki Haga in sella alla BMW al Mugello!

Noriyuki Haga ha iniziato il suo percorso di avvicinamento al ritorno nel Mondiale Superbike. Nella giornata di sabato il pilota giapponese si è recato al Mugello, dove ha avuto modo di iniziare a prendere confidenza con la BMW S1000RR con cui correrà la settimana prossima ad Imola.

Pur mancando dalla scena iridata ormai da oltre un anno e mezzo, "Nitronori" comunque non era a secco di allenamento, visto che arrivava direttamente dai test collettivi della 8 Ore di Suzuka, in Giappone. Anche se non sono stati diffusi i suoi riferimenti cronometrici, pare infatti che i tempi non siano stati affatto male nella quindicina di giri che ha messo insieme in sella alla quattro cilindri bavarese.

Quella che utilizzerà sulle rive del Santerno, che è anche la stessa moto che ha provato in Toscana, sarà però una versione 2012 della S1000RR, preparata dalla Feel Racing, ovvero dalla stessa struttura che prepara anche le moto ufficiali alle porte di Bologna, e gestita dal Team Grillini.

L'attesa per rivedere il giapponese nella serie iridata è davvero tanta e non poteva esserci pista migliore, dato che il suo ultimo podio risale proprio alla gara di Imola del 2011, quando correre su una Aprilia con i colori del Team Pata.

Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28487/world-superbike-ecco-noriyuki-haga-in-sella-alla-bmw-al-mugello

martedì 18 giugno 2013

Suzuki MotoGP, perché soltanto nel 2015?

La MotoGP di Hamamatsu si è vista (e che bella, per inciso!) ma assieme alla moto è arrivato anche l’annuncio che ha lasciato un po’ di amaro in bocca a tutti. Suzuki tornerà, certo, ma soltanto nel 2015.
Perché?

La Suzuki MotoGP è una quadricilindrica in linea con fasatura a croce dell’albero motore.

De Puniet ne è sceso stupito dal livello di competitività ed ansioso di spostarsi ad Aragon dove, con due giorni a disposizione avrà più tempo per lavorare sullo sviluppo.

In realtà è abbastanza semplice trovare motivazioni abbastanza semplici, concrete e razionali per una decisione del genere, che consentirà alla Casa di Hamamatsu di presentarsi al via del Mondiale con una moto decisamente più competitiva e in uno scenario di maggior chiarezza rispetto ai valori in campo.

Soprattutto per quanto riguarda la centralina unica Marelli, che al momento resta ancora un componente in fase di evoluzione, e che Suzuki sicuramente avrà bisogno di conoscere bene dal momento che la Casa di Hamamatsu ha come partner storico quella Mitsubishi con cui collabora con profitto anche sulle moto di serie.

Un debutto già nel 2014 costringerebbe Suzuki a lavorare sulla fase finale dello sviluppo in gara con tutte le pressioni che ne derivano. Pressioni ma anche vincoli regolamentari che – la situazione Ducati è sotto gli occhi di tutti – mal si conciliano con lo sviluppo di un pacchetto fisiologicamente ancora troppo pieno di variabili per avere già una direzione precisa.

Il limite di cinque motori a stagione lega le mani tanto ai motoristi (per ovvie ragioni) quanto ai telaisti, che si trovano limitati nelle possibilità di spostamento del propulsore nel telaio da posizionamenti di attacchi e componenti ausiliarie di quest’ultimo.
Se si vogliono testare tre diverse configurazioni di motore e telaio si può farlo avendo riscontri immediati, senza dover fare i conti con un calendario che impone la punzonatura di un determinato motore solo a partire dal tale Gran Premio.

La non partecipazione a tutto il campionato porta con sé un altro interessante corollario: il non trovarsi almeno teoricamente soggetti al vincolo di 240 gomme per stagione. Il team può lavorare – Bridgestone permettendo – consumando tutti gli pneumatici che desidera in una fase in cui poter lavorare a piacimento con coperture nuove oppure usurate può fare una certa differenza.

Insomma, ci toccherà proprio aspettare il 2015. Ma guardiamo il bicchiere come mezzo pieno: il rinvio servirà ad aumentare le probabilità che il rientro di Suzuki significhi l’arrivo di un concorrente vero e proprio, e non di un banale riempigriglia. Categoria che, ci perdoni chi lavora con impegno, talento ed estro, ci pare fin troppo rappresentata in questa era di CRT.

Fonte: http://www.moto.it/MotoGP/suzuki-motogp-perche-soltanto-nel-2015.html

MotoGP: la Honda è già nel 2014!

Ad Aragon la pioggia ha fermato il lavoro di sviluppo in pista previsto per Marc Marquez e Dani Pedrosa.

I piloti del team Honda HRC oggi hanno però potuto osservare da vicino nei loro box la versione 2014 della Honda MotoGP.

La Honda ha infatti anticipato i tempi e sebbene la sua attuale MotoGP sia molto competitiva si è messa già al lavoro per la prossima stagione.

Il team director Takeo Yokoyama ha precisato che la nuova RC213V è una MotoGP completamente nuova sia nel telaio sia per quanto riguarda il motore.

L'obiettivo del team HRC è di iniziare subito con lo sviluppo della moto di modo da essere pronti per i test di fine campionato a Valencia, detto questo se Marc Marquez e Dani Pedrosa dopo averla provata avranno delle sensazioni positive il debutto della nuova moto potrebbe essere anticipato, come del resto avvenne verso la fine della stagione 2012.

Fonte: http://www.dueruote.it/notizie/motogp-varie/motogp-la-honda-e-gia-nel-2014

Jonathan Rea atteso nuovamente al via della 8h di Suzuka!

Reduce da un positivo weekend (se non altro per il podio conseguito in Gara 2), Jonathan Rea il 28 luglio prossimo è atteso nuovamente al via della 8 ore di Suzuka.
Vincitore lo scorso anno insieme al collaudatore Honda MotoGP Kousuke Akiyoshi (impegnato in sostituzione dell’infortunato Leon Haslam proprio con Pata Honda a Monza), il forte pilota nordirlandese cercherà di bissare il trionfo della passata edizione sempre con F.C.C. TSR Honda.

La conferma della partecipazione in gara di Jonathan Rea alla 8 ore di Suzuka è arrivata direttamente dalla squadra vittoriosa nell’ultimo biennio della gara che vale una stagione nella Terra del Sol Levante.

A dispetto del Mondiale Superbike, Rea correrà a Suzuka con una CBR 1000RR Fireblade diversa e, soprattutto, equipaggia degli pneumatici Bridgestone.

Fonte: http://www.bikeracing.it/wsbk/122451_jonathan-rea-atteso-nuovamente-al-via-della-8h-di-suzuka/

SBK: Test Kawasaki ad Aragon, ai box anche Joan Lascorz!

Sfruttando le tre settimane di sosta da Portimao ad Imola, il Kawasaki Racing Team ha preso parte ad una produttiva due giorni di test al Motorland Aragón di Alcañiz finalizzata allo sviluppo della Kawasaki Ninja ZX-10R in configurazione Superbike.
Nonostante uno sporadico scroscio di pioggia nell’inaugurale giornata di attività, Tom Sykes e Loris Baz hanno viaggiato senza particolari problemi nei test in Aragona, completando rispettivamente più di 150 e 90 giri nel tempo a disposizione.

Come rivelato dallo stesso Loris Baz nella propria pagina Facebook ufficiale, ha assistito ai test di Aragon dai box anche Joan Lascorz (nella foto), attualmente impegnato come commentatore tecnico della Superbike per la TVE in Spagna.

E’ stato un buon test“, ha dichiarato Tom Sykes, autore di un miglior riferimento cronometrico sull’1’57″ viaggiando costantamente sul passo dell’1’58″. “Nella seconda giornata di prove ho completato più di 90 giri, indispensabili per ritrovare il feeling con la ZX-10R dopo la caduta di Gara 2 a Portimao. Ci ho ripensato in questi giorni all’incidente perchè si può soltanto imparare dagli errori: questo test in particolare è arrivato al momento giusto, di grande aiuto per ritrovare la fiducia e lavorare in vista delle prossime gare“.

Più di 90 i giri percorsi invece da Loris Baz che ha concluso le prove nella mattinata di venerdì 14 giugno. “Abbiamo concretizzato dei passi avanti, tanto che abbiamo potuto terminare le prove in leggero anticipo. Ho provato tutte le novità portate qui ad Aragon, trovando un buon compromesso specie per quanto concerne il passo gara: siamo andati decisamente meglio rispetto al weekend dello scorso mese di aprile“.

Fonte: http://www.bikeracing.it/wsbk/122481_test-kawasaki-ad-aragon-ai-box-anche-joan-lascorz/

MotoGp Suzuki: De Puniet, potevo essere più veloce!

Nessuno si sarebbe aspettato un ritorno così incisivo della Suzuki in MotoGP. Nell’anno e mezzo lontana dalle corse si sapeva che la Casa di Hamamatsu aveva continuato a lavorare, ma al suo rientro con un progetto totalmente inedito non ha fallito.
 
Anzi, Randy De Puniet è stato capace di piazzarsi davanti a tre MotoGP, a meno di 8 decimi da Lorenzo, con 1’42”676, tempo che gli avrebbe permesso di partire 12° in gara, meglio di quanto fatto con la ART.
Bisogna considerare che la Suzuki usa un’elettronica che non potrà utilizzare in campionato (la Mitsubishi) e che probabilmente il motore consuma ancora un po’ troppo, ma il risultato è comunque più che positivo.

Randy, sei stato velocissimo. Un solo decimo da Rossi.
Non è quella la cosa importante, ma il lavoro che siamo riusciti a fare oggi. E’ stato un buon test e sono soddisfatto. Già a Motegi eravamo andati abbastanza bene ma qui abbiamo potuto confrontarci con altri piloti e nelle stesse condizioni”.
Ti ha sorpreso il distacco finale?

E’ positivo, considerando che gli altri piloti hanno girato qui per quattro giorni consecutivamente e io solo uno. Se fossimo rimasti un giorno in più sarei potuto essere ancora più veloce. Su questa pista siamo partiti da zero, dai rapporti del cambio. Troppo poco tempo per sviluppare una moto”.

Quali margini di miglioramento ha la moto?
Può migliorare sotto tutti gli aspetti, ma l’importante è che la base di partenza è buona. Non ho mai raggiunto il limite oggi e il comportamento è buono sotto tutti gli aspetti. Addirittura non ho trovato nessun problema, vedremo se succederà ad Aragon nei prossimi giorni. Non abbiamo avuto neppure un inconveniente tecnico”.

Cosa ti piace di più di questa moto?
La posizione in sella, la Suzuki è facile da guidare e ti permette di essere costante. Anche l’anteriore mi piace”.

Tu sei l’ultimo pilota ad avere guidato la Suzuki prima del ritiro, quali sono le differenze?
Come comportamento sono molto simili, ma la differenza la fa il motore. Questo è molto più morbido, l’altro era più aggressivo. Si sente la differenza da una CRT, anche se non so quantificarla, ma in uscita di curva avverti la maggiore spinta”.

Read more: http://www.gpone.com/2013061710555/De-Puniet-potevo-essere-piu-veloce.html#ixzz2WYtvBQ5W

MotoGp Barcellona: niente di nuovo sotto il sole…o quasi

Barcellona come Mugello: Jorge Lorenzo ha dominato in lungo e in largo la gara, cedendo solo in qualifica, e rivelandosi l’unico vero ostacolo nella marcia della Honda verso il titolo.
Dopo due gare opache a Jerez e Le Mans, Jorge Lorenzo si è riscattato con due prestazioni perfette in cui non ha lasciato spazio a nessuno dal primo giro.
Il confronto all’interno di casa Yamaha sostanzialmente non c’è e, al momento, tutti i punti in ballo se li prende lui, a differenza di casa Honda dove le differenze fra i due piloti sono meno scontate.
Proprio come al Mugello, Pedrosa e Marquez in versione “francobollo” a fine gara hanno dato quel minimo di emozione per la conquista del secondo posto in una gara parecchio noiosa, con il buon Marc che al posto di cadere da solo, questa volta ha rischiato di tirare giù Pedrosa.
Tutto bene quel che finisce bene, Pedrosa raccoglie altri punti fondamentali per quello che potrebbe essere veramente il suo anno da mondiale, Jorge permettendo…
Da notare che Marquez arrivati in piste più “standard” sta facendo un pelino più fatica rispetto alle prime gare stagionali rispetto a Pedrosa, soprattutto in qualifica.
E’ normale non avendo dati degli anni passati e, soprattutto, ne sono contenti gli avversari del baby fenomeno.

E arriviamo a Valentino Rossi che fallisce per l’ennesima volta l’obiettivo minimo di andare sul podio.
Ormai siamo alla sesta gara, e l’unico podio conquistato fino ad ora è stato quello della gara di apertura in Qatar.
Abbiamo la conferma definitiva che Rossi in qualifica non và ed è inutile girarci intorno, la posizione è sempre più o meno la stessa al variare delle piste, cioè nelle retrovie per la moto che ha a disposizione.
Il confronto all’interno del team non esiste, con un 6-0 in qualifica e 6-0 in gara di Lorenzo su Rossi, un risultato quasi di stampo tennistico….
E questa supremazia non viene da oggi, ma già dal famoso 2010, come abbiamo già spiegato nel precedente articolo “Mugello 3 anni dopo: Rossi e la magia perduta”.
La cosa più preoccupante è che tale supremazia è avvenuta nelle piste storicamente favorevoli a Rossi, con la famosa sequenza (Jerez, Le Mans, Mugello, Barcellona) che una volta faceva tremare gli avversari del pilota italiano.
Le considerazioni ottimistiche basate sul fatto che il distacco è solo sui 6 secondi e che nel finale di gara il passo è quello dei primi, non ci devono far dimenticare che questo distacco a fine gara (casualmente identico a quello subito in Qatar da Lorenzo) è il risultato migliore fino ad ora ottenuto, che in qualifica e nella prima metà di gara è sempre più lento e che là davanti battere le due Honda e Lorenzo al momento sembra quasi impossibile.
E’ giusto poi ricordare qual è la storia di Rossi: il pilota famoso per le sue rimonte incredibili da qualsiasi posizione di partenza e per il “correre sopra i problemi”; sentir parlare lo stesso pilota che faceva la differenza sempre e solo di set-up e di format delle qualifiche come elementi limitatori lascia un po’ perplessi.

Rossi se la dovrà vedere in gara e in classifica anche con Cal Crutchlow, che dopo una qualifica strepitosa che lo ha posto come miglior pilota Yamaha davanti a entrambi i piloti ufficiali, ha compiuto il primo vero errore della stagione in gara, regalando un quarto posto a Rossi che con lui in pista sarebbe stato decisamente più conteso.

Veniamo infine alla nota dolente della Ducati, che dopo una fase iniziale di stagione in cui ha sapientemente affinato ciò che aveva a disposizione dopo il pessimo lavoro di sviluppo dei due anni precedenti, si è completamente fermata.
La moto che hanno a disposizione non può far meglio di distacchi di circa 15” nelle piste favorevoli, in quelle sfavorevoli si va ben oltre i 30”.
Non a caso ci eravamo allarmati per la gara non convincente del Mugello, visti i distacchi pesanti proprio nella pista test Ducati; la Gp 13 Lab inoltre non solo è un passo avanti, ma addirittura porta vari piloti ad avere opinioni differenti.
Ma il problema è forse più di fondo, perché oltre ai continui cambi di direzione tecnica e tecnologica degli ultimi due anni, c’è da dire che la Ducati ha scelto la direzione del bitrave in alluminio dall’inverno 2011, mentre i giapponesi hanno una esperienza quasi trentennale in questa tipologia telaistica.
Ecco qual è la vera differenza, è la mancanza di esperienza di Ducati su questo tipo di telaio, è il motivo per cui ogni evoluzione funziona poco o per nulla e le modifiche ciclistiche arrivano con tempistiche decisamente troppo lente.
Infine, proprio come al Mugello, Alvaro Bautista ha cercato il contatto con Rossi dopo poche curve; stavolta però è andato a terra da solo per la felicità di Gresini, che ha collezionato un giro di pista in ben due gare con relative trasferte (qui non siamo mica in SBK!), quasi un record…
 
 

lunedì 17 giugno 2013

MV Agusta Rivale 800: eccola in azione su strada!

Oramai pronta per arrivare sul mercato nelle concessionarie sarà disponibile a partire dal prossimo ottobre a 10.990 euro.

Il manubrio ad esempio, di chiara ispirazione Brutale, dritto, alto e ampio, integra delle cavità filettate preposte ad ospitare degli specchietti più tradizionali rispetto a quelli apribili posti ai lati dello stesso: ciò in evidente previsione del fatto che qualcuno opterà per questa soluzione, in quanto – come ci ha permesso di apprendere l’esperienza Hypermotard – gli specchi laterali retraibili sono sì molto belli a vedersi, ma altrettanto poco pratici nell’utilizzo cittadino, in quanto collocati grossomodo all’altezza di quelli delle auto, fattore questo che rende più ostico districarsi nel traffico.

Saliamo in sella per saggiare la triangolazione. La Rivale è comoda ma al tempo stesso sportiva; tende a caricare il pilota sull’avantreno, ma senza eccedere come succede su F4, F3 e Brutale, mentre la sella è sì alta, ma non necessariamente rivolta ai soli over metro e ottanta.

Il motore ha un bel suono: è quello della F3 ma adeguatamente ricalibrato. Il risultato finale regala 125 cv di potenza massima per un peso di 170 kg. Lo scopo è di ottenere, rispetto alla sportiva, oltre ovviamente ad una maggiore sensazione di “pienezza” in basso per divertire ad un regime differente.

Come di consueto per una MV Agusta, il telaio è misto, con traliccio in tubi di acciaio vincolato a delle piastre in lega di alluminio, a cui viene sua volta ancorato il forcellone monobraccio.
Maggiorato di mezzo grado invece, rispetto alla Brutale 800, l’angolo del canotto di sterzo, a cui fa il paio un’accresciuta escursione di forcella e monoammortizzatore, rispettivamente griffati Marzocchi e Sachs e completamente regolabili in precarico, in compressione ed in estensione.
Firmato invece dalla Brembo l’impianto frenante radiale, che vanta all’anteriore due dischi da 320 mm e al posteriore un disco da 220 mm.

Fonte: http://www.moto.it/news/mv-agusta-rivale-eccola-in-azione-su-strada-che-sound.html
 

Stock 600 CIV: grave incidente per Alessia Polita, resterà paralizzata!

Alessia Polita è stata trasportata all’Ospedale Bufalini di Cesena in elicottero, dopo un grave incidente alla curva 16 del circuito di Misano Adriatico dove la pilota stava disputando la seconda sessione di prove ufficiali della Stock 600, valide per il 5° round del Campionato Italiano Velocità.

Alessia, a causa delle gravi lesioni subite al midollo spinale, resterà paralizzata e nel frattempo si cerca ancora di capire la causa dell’incidente.

La curva dell’incidente di Alessia (sorella tra l’altro del pilota Alex Polita) è la stessa dove il tre volte campione Wayne Rainey cadde nel 1993 e al seguito del quale rimase paralizzato.

Numerosissimi i messaggi di solidarietà alla famiglia e alla pilota marchigiana, proveniente da semplici fans, amici o da atleti.

Fonte: http://www.motoblog.it/post/155481/civ-grave-incidente-per-alessia-polita-la-pilota-a-rischio-paralisi-permanente
 

Ducati MotoGp Gp 13 Lab: verdetti opposti!


I due italiani al servizio di Borgo Panigale in MotoGP, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, hanno provato a lungo la Desmosedici 'lab' a Barcellona.

Curiosamente, le loro impressioni sono state simili, ma diametralmente opposto è il verdetto finale.
Tu invece su cosa ti sei concentrato oggi?
"Ho fatto comparazioni con uscite alternate tra la moto 'standard' e la 'lab', con cambiamenti di assetto e sul finale tentando di fare il giro veloce. Il risultato è lo stesso del Mugello: il telaio nuovo dà un piccolo vantaggio in staccata e ingresso curva, ma si muove di più in uscita di curva. Ad un 'pro' corrisponde un 'contro'".

Quindi che cosa si farà?
"Dobbiamo decidere con che moto correre ad Assen, e aspettare nuovo materiale che non sappiamo quando arriverà. Per me non è un problema usare una moto o l'altra, non fa molta differenza e sfortunatamente non risolve i nostri problemi. Forse in Olanda le temperature più fredde ci possono aiutare, ma il nostro livello è questo".

Di diverso avviso Andrea Iannone, che ha provato la GP13 'lab' nell'ultima ora a disposizione, con risultati incoraggianti.
"È stata una giornata importante perché abbiamo avuto modo di provare alcune cose differenti sulla moto con la quale ho corso la gara, verificando che le condizioni della gara erano molto più difficili di oggi – ha analizzato il pilota di Vasto – Poi soprattutto ho fatto un'ora sulla moto nuova, girando tre decimi più forte rispetto ai tempi fatti con la mia nell'intero arco della giornata".

Hayden l'ha scartata rapidamente, Dovizioso dice che non cambia nulla, tu?
"Secondo me migliora sotto alcuni aspetti, anche se minimamente, quindi sono contento che sia disponibile. Io l'ho chiesta, la voglio usare in gara, ma per il momento non sappiamo la risposta".

In cosa esattamente vi può avvantaggiare?
"Magari non vai più forte, ma fai meno fatica a guidarla e sulla distanza di gara può aiutare. Se pensiamo di guadagnare mezzo secondo, sicuramente non è una soluzione, però ci consente di guidare meno al limite".

Read more: http://www.gpone.com/2013061710556/Ducati-verdetti-opposti-per-Dovi-e-Iannone.html#ixzz2WVJ03NOd

Lorenzo al top nei test IRTA, bene anche la nuova Suzuki!

Alla fine solo le due Honda ufficiali di Dani Pedrosa e Marc Marquez, e quella del Team Gresini di Alvaro Bautista, già in viaggio verso Aragon, dove gireranno da domani, hanno disertato la giornata di test IRTA organizzata a Barcellona all'indomani del Gp di Catalunya di MotoGp.

Gli occhi ovviamente erano puntati tutti sul debutto della nuova Suzuki, con la Casa di Hamamatsu che ha portato per la prima volta il suo prototipo in mezzo al resto del gruppo.

In sella c'era Randy De Puniet e nell'arco della giornata i progressi del francese sono stati piuttosto evidenti: la migliore delle 73 tornate completate è stata in 1'42"676, tempo già praticamente identico a quello della ART-Aprilia CRT di Aleix Espargaro, ma soprattutto distante di appena 0"7 dal miglior riferimento di giornata, che comunque è stato più alto di circa 1" rispetto alla pole ottenuta sabato da Dani Pedrosa.

Come vi avevamo già detto nel primo resoconto di giornata, viste le previsioni di pioggia per i prossimi giorni, la Yamaha ha deciso di fermarsi a girare a Barcellona oggi e nel pomeriggio si è visto in pista anche Jorge Lorenzo. Il vincitore della gara di ieri ha lavorato sulla posizione di guida della sua M1, provando anche un nuovo serbatoio e alla fine è risultato il più veloce in 1'41"904. Ancora non si è visto invece il nuovo cambio Seamless, che non verrà provato neppure ad Aragon.

Alle spalle del maiorchino l'unico capace di scendere sotto all'1'42" è stato Nicky Hayden che ha chiuso a pochi millesimi di distacco, portando avanti il lavoro di comparazione tra la GP13 standard e la sua versione "laboratorio", pare trovando qualche piccolo miglioramento, visto che anche Andrea Dovizioso alla fine è riuscito a risalire fino al quarto posto, anche se a mezzo secondo. Nel pomeriggio poi si è rivisto sulla Desmosedici "laboratorio" anche Andrea Iannone, che però non è riuscito a fare meglio del nono tempo.

Tra le due Desmosedici si è inserita l'unica Honda presente oggi, ovvero quella di Stefan Bradl: il tedesco è ancora accreditato comunque del tempo della mattinata, perchè subito dopo pranzo il Team LCR ha chiuso armi e bagagli ed è partito alla volta di Aragon per unirsi alla squadra ufficiale della Casa giapponese.

La top five si completa poi con Cal Crutchlow, che oggi ha avuto modo per la prima volta di provare il telaio 2013 della Yamaha, che lo ha voluto premiare per gli ottimi risultati mostrati nelle ultime uscite. Il britannico del Team Tech 3 ha preceduto di poco Valentino Rossi, autore anche di una scivolata piuttosto innocua e concentrato sulla messa a punto della sua M1 soprattutto con tanto carburante a bordo, perchè questa sembra essere la condizione che patisce di più.

I tempi:










Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28457/moto-gp-lorenzo-al-top-nei-test-irta-di-barcellona-bene-anche-la-prima-della-suzuki

Fonte: http://www.dueruote.it/notizie/motogp-varie/test-irta-motogp-lorenzo-vola-la-suzuki-e-vicina?page=1

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