“Innanzitutto - spiega Tardozzi - diciamo che le cadute di Haga sono soltanto due, dato che la prima non la considero neanche: nella prima, Nori è stato tamponato in pieno da Rea, per cui non ha colpe. Nella seconda, Nori ha perso il posteriore in accelerazione con una gomma già abbastanza consumata, mentre la terza, a fine giornata, è stata causata dalla perdita dell’anteriore, rimbalzato su una buca. Comunque, volendo fare un bilancio, posso dire che questa prima giornata del dopo Bayliss è stata buona, perché alla fine il team, la moto, e un pilota che già la conosceva hanno chiuso davanti a tutti. Fabrizio è stato molto bravo, mentre di Nori mi è piaciuto il fatto che non si tira mai indietro: oggi è caduto due volte, è vero, una giornata storta ci può stare… Però per come ha affrontato questo primo test con la Ducati ha dimostrato ancora una volta di che pasta è fatto: lui vuole sempre stare davanti, è uno che non molla mai. E poi non dimentichiamoci che questa è stata la sua primissima presa di contatto con la Ducati: eravamo ancora all’ABC, perché finora Nori non aveva potuto provare la moto per questioni contrattuali con la Yamaha. Oggi abbiamo quindi dovuto sistemare anche le pedane, i manubri, e l’altezza della sella. Cose che ci hanno indubbiamente rallentato, ma lui nonostante tutto è stato il primo a scendere sotto il muro di 1’42”, dopodiché gli altri hanno iniziato a spingere per inseguirlo. Lui ha dato il la a questa prima giornata di test”.
Provando per la prima volta la Ducati, com’è stato l’approccio del team per quanto riguarda il test di Haga?
“L’anno scorso Bayliss e Fabrizio utilizzavano un assetto totalmente differente: per questo motivo abbiamo proposto a Nori entrambe le soluzioni. Lui pian piano si è avvicinato all’assetto normalmente utilizzato da Troy, che in effetti è un po’ più critico, e perdona meno l’errore. Forse è stato anche questo aspetto a ‘fregarlo’ oggi… Comunque io a fine giornata ho anche scherzato con lui… Siccome lui è un pilota che solitamente non cade molto durante la stagione gli ho detto: ‘bravo, ottima strategia! Hai consumato quasi tutte le cadute oggi!’…”.
Altre Case, come Suzuki e Yamaha, stanno portando moto nuove: quali sono stati gli interventi fatti dalla Ducati sulla 1098?
“Fabrizio con il miglior tempo ha dimostrato che la nostra moto è ancora competitiva, anche se noi abbiamo soltanto affinato la moto 2008, andando a modificare particolari che non danno performance, ma che migliorano l’affidabilità generale. Si tratta di particolari, come i radiatori, o i cablaggi, per fare un esempio. Niente che comunque ci dia più prestazione: per avere sviluppi in grado di darci più performance dovremo aspettare, certo non ne avremo qui, né nei prossimi test di Portimao a gennaio. Chiaramente in sede c’è chi sta lavorando: sappiamo bene che il nostro tallone d’Achille rispetto alle quattro cilindri è la potenza massima, quindi lavoreremo su questo aspetto”.
Fonte: http://www.gpone.com/
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