venerdì 12 dicembre 2008

Test SBK a Kyalami, finale. Fabrizio chiude al comando. Spies e Haga inseguono!

L’uragano “Mich” si è abbattuto sul circuito di Kyalami: nei test Pirelli del Mondiale Superbike effettuati sul circuito sudafricano il romano è rimasto davanti a tutti dal primo all’ultimo giorno, mantenendo sempre la sua Ducati in cima alla lista dei tempi.
Come accaduto ieri nel secondo giorno di prove, anche oggi Fabrizio ha messo subito le cose in chiaro, segnando in mattinata il tempo di 1’39”714, limite che nessuno è riuscito a raggiungereIl gran caldo ha reso la giornata di prove abbastanza noiosa per buona parte della tarda mattinata e del pomeriggio, con pochi piloti in pista e tempi alti, dopodiché, dopo le 16, nell’ultima ora a disposizione, i piloti hanno montato le gomme più morbide alla ricerca del giro veloce.
Nessuno è però riuscito a battere Fabrizio che, anzi, è sceso dalla moto utilizzata al mattino (la 2) salendo sulla moto 1 arrivando a pochi millesimi dal suo miglior tempo in 1’39”741.
Gli unici altri piloti a scendere sotto la barriera del minuto e 40 secondi sono stati Ben Spies con la Yamaha, autore di 1’39”978, e Noriyuki Haga, terzo a un soffio dal texano in 1’39”984.
Come ieri la Casa di Borgo Panigale ha perciò sfiorato la doppietta, a dimostrazione che la 1098 F09 è ancora competitiva, nonostante i grandi sforzi che stanno facendo gli altri costruttori, soprattutto Yamaha e Suzuki che hanno continuato a Kyalami lo sviluppo delle loro nuovissime moto.A seguire c’è la coppia della Honda Rea-Checa (con Kiyonari invece più attardato) e la coppia Suzuki, con Neukirchner sesto che ha fatto meglio del compagno Kagayama.Max Biaggi, rallentato in tarda mattinata da una rottura al motore della sua Aprilia RSV4, ha chiuso le prove sudafricane in ottava posizione a 1" dalla vetta, mentre la prima BMW è quella di Troy Corser, decimo a 1”4 da Fabrizio: l’australiano a metà giornata è anche incappato in una caduta.

Test a Kyalami, i tempi finali:
1. Michel Fabrizio (Ducati) – 1’39”714
2. Ben Spies (Yamaha) – 1’39”978
3. Noriyuki Haga (Ducati) – 1’39”984
4. Jonathan Rea (Honda) – 1’40”035
5. Carlos Checa (Honda) – 1’40”170
6. Max Neukirchner (Suzuki) – 1’40”394
7. Yukio Kagayama (Suzuki) – 1’40”657
8. Max Biaggi (Aprilia) – 1’40”768
9. Ryuichi Kiyonari (Honda) – 1’41”067
10. Troy Corser (BMW) – 1’41”102
11. Shinya Nakano (Aprilia) – 1’41”331
12. Tom Sykes (Yamaha) – 1’41”562
13. Ruben Xaus (BMW) – 1’41”996

Fonte: http://www.gpone.com/

giovedì 11 dicembre 2008

Test SBK Kyalami: supergallery!



(Cliccare x ingrandire)

Fonte: http://www.gpone.com

BMW SBK - Ruben Xaus: “C'è ancora tanto lavoro da fare, ma non siamo lontanissimi”

Troy Corser undicesimo a 1”7 da Fabrizio, Ruben Xaus dodicesimo a 2”2.
Le due BMW hanno chiuso la seconda giornata di test Pirelli a Kyalami praticamente agli ultimi due posti.

Ruben Xaus, comunque, non fa drammi:
“Stiamo ancora facendo selezione tra una marea di materiale, dal telaio, ai forcelloni, eccetera. In due giorni non c’è chiaramente stato il tempo per provare tutte queste cose, e in più non è neanche facile fare delle valutazioni se non si hanno dei riferimenti riguardanti le stagioni passate. Se consideriamo tutto questo non siamo lontanissimi, e poi noi non abbiamo neanche provato le nuove gomme, rimanendo sempre su quelle standard 2008”.

A che punto è attualmente lo sviluppo della moto?
“Ci sono diversi problemi, sia di telaio che di motore, ma è normale: quello che mi dà fiducia è che ho gli stessi problemi di Corser, nonostante il nostro stile di guida sia molto diverso. Ciò ci aiuterà a individuare quali sono i problemi e a prendere la strada giusta. La moto di fatto è ancora una base su cui dobbiamo lavorare tanto: non stiamo utilizzando niente di elettronico; niente traction control, niente ride by wire. Prima, dobbiamo cercare di rendere buona la base, poi inizieremo anche noi ad utilizzare questi sistemi”.

Ma ci sarà il tempo di fare tutte queste cose? Di fatto, ci sarà soltanto un altro test, a Portimao, prima del via del campionato…
“Il tempo c’è: dopo Portimao proveremo a Valencia, e poi ci sono anche i test in Australia prima della gara. In totale, sette giorni di prove. Dobbiamo lavorare tanto, ma ce lo aspettavamo: io ci credo e sono qui per questo. Sono venuto qui per vincere, non per arrivare in fondo”.

E’ possibile fare un paragone con l’Aprilia, l’altra new entry?
“No, credo che sia sbagliato fare un paragone con l’Aprilia: loro hanno molta più esperienza di gare, oltre ad aver già partecipato in passato alla Superbike. Per la BMW è una situazione tutta nuova, ma io ho fiducia in loro”.

Quali sono in particolare i problemi più grossi di questa moto?
Non ci sono grossi problemi, però bisogna migliorare nell’insieme, come telaio e come motore. La BMW ha fatto tante prove utilizzando i test rider, però è sufficiente che io e Corser giriamo anche soltanto un secondo più veloce, e tutto il lavoro dei tester viene distrutto… Il lavoro di un test rider è importante per quanto riguarda, per esempio, l’erogazione del motore, ma il comportamento della moto cambia totalmente quando ci sale un pilota abituato alle gare. Si frena più forte, si intraversa la moto, si chiede di più all’acceleratore. Questo tipo di sollecitazioni un tester non te le può dare. Sono grato al lavoro fatto finora dai tester, comunque molto importante, però ora tocca a me e a Troy lavorare sodo”.

Nessuna preoccupazione, quindi, per i risultati di questi test?
“No, assolutamente: sono contentissimo. Sto prendendo questa avventura con calma, senza farmi prendere dalla preoccupazione. Stiamo rincorrendo gli altri, è vero: ci sarebbero serviti tre giorni di test solo per provare la moto, fregandocene delle gomme, ma purtroppo non si può. Le gomme nuove alla fine domani dovremo comunque provarle, anche se la moto non è perfetta. Almeno cercheremo di capire quali possono essere le migliori per noi in vista della prima gara. In questi test non c’è niente in ballo, meglio tornare competitivi qui a maggio”.

Fonte: http://www.gpone.com/

Test SBK a Kyalami, 2° giorno: tempone di Fabrizio davanti a Neukirchner e Haga!

Michel Fabrizio si è confermato il più veloce anche nel secondo giorno di test Pirelli della Superbike sul circuito di Kyalami: il romano, al comando sin dal mattino grazie al tempo di 1’40”700, ha abbassato ulteriormente il proprio tempo a 5 minuti dal termine delle prove scendendo fino a 1’40”256.Una bella prova di maturità per Fabrizio, che dopo il primato di ieri aveva affermato che oggi sarebbe tranquillamente potuto andare più veloce. Michel ha mantenuto la promessa con un tempone che non ha lasciato speranza agli altri piloti. Soltanto Max Neukirchner nelle battute finali è riuscito a portarsi a ridosso del ducatista girando in 1’40”688, scavalcando Haga ed impedendo alla Ducati di chiudere la giornata con una bella doppietta.
A proposito di “NitroNori”, dopo le tre cadute di ieri il giapponese ha iniziato il secondo giorno con molta più calma, ma nel finale non ha mancato di dimostrare il suo potenziale, portando la sua 1098 F09 al terzo posto davanti alle due Honda di Carlos Checa e Jonathan Rea, molto più veloci rispetto a ieri. Lo spagnolo effettivamente ieri si era nascosto (non si sa ancora se lo ha fatto volutamente: pare che ci fossero problemi al suo transponder), mentre oggi è uscito allo scoperto con tempi molto interessanti, che rilanciano anche la Casa dell’Ala nella lotta al vertice.A parte Fabrizio, che ha distanziato tutti, l’equilibrio è stato anche oggi elevatissimo: da Neukirchner (secondo) a Spies (nono) ci sono meno di quattro decimi! Davanti al texano della Yamaha (che ha girato poco nel pomeriggio senza migliorare il tempo segnato questa mattina) ci sono le due Aprilia, con Nakano settimo e Biaggi ottavo, mentre sono più indietro entrambe le BMW: Corser ha accusaro 1”7 da Fabrizio, Xaus oltre due secondi. La lista dei tempi è chiusa da Sykes, che anche oggi ha potuto fare pochissimi giri a causa della forma influenzale che già lo aveva rallentato ieri.

Test a Kyalami, i tempi finali:
1. Michel Fabrizio (Ducati) – 1’40”256
2. Max Neukirchner (Suzuki) – 1’40”688
3. Noriyuki Haga (Ducati) – 1’40”709
4. Carlos Checa (Honda) – 1’40”725
5. Jonathan Rea (Honda) – 1’40”842
6. Yukio Kagayama (Suzuki) – 1’40”959
7. Shinya Nakano (Aprilia) – 1’40”968
8. Max Biaggi (Aprilia) – 1’41”041
9. Ben Spies (Yamaha) – 1’41”049
10. Ryuichi Kiyonari (Honda) – 1’41”412
11. Troy Corser (BMW) – 1’41”986
12. Ruben Xaus (BMW) – 1’42”438
13. Tom Sykes (Yamaha) – 1’42”933

Fonte: http://www.gpone.com/

Troy Bayliss Casco d'Oro Top Rider di Motosprint!

Al Teatro delle Celebrazioni di Bologna si è svolta la cerimonia di premiazione dei Caschi D’oro 2008, evento promosso dal settimanale italiano MotoSprint che vede ogni anno la consegna di questi prestigiosi premi ai rispettivi campioni del mondo nelle diverse specialità motociclistiche.
Il momento più atteso della serata è stato, come sempre, l’assegnazione del premio più ambito dell’intero evento ovvero il Casco D'Oro Top Rider, decretato dai voti dei lettori del settimanale e destinato al pilota che gode di maggior popolarità.
I quattro pretendenti presenti alla premiazione erano David Philippaerts, campione del Mondo Cross MX1, Troy Bayliss, campione del mondo SuperBike in sella alla Ducati 1098, Marco Simoncelli campione del mondo nella classe 250 e Valentino Rossi, campione del mondo nella categoria MotoGP.
Dopo anni che i campioni MotoGP hanno monopolizzato questo premio, il casco d’oro Top Rider 2008 quest’anno è andato ad una icona Ducati Superbike.
Troy Bayliss - il pilota australiano tre volte campione del Mondo su Ducati (2001-2006-2008) - ha letteralmente monopolizzato il parere dei lettori aggiudicandosi senza alcun dubbio il premio più ambito.
Un ulteriore riconoscimento alla carriera e al merito di questo incredibile e spettacolare protagonista della scena mondiale delle competizioni motoristiche che, dopo la vittoria del terzo titolo iridato sulle rosse di borgo Panigale, conclude la sua carriera agonistica conquistando un importante attestato di popolarità e stima riconosciuto direttamente dal calore dei suoi fan accorsi numerosi per festeggiarlo ancora una volta nonostante la fredda serata bolognese.Pur passando di specialità, il Casco D'Oro resta comunque ad un pilota Ducati dato che lo scorso anno, l’ambito premio è stato assegnato dai lettori di MotoSprint a Casey Stoner, Campione del mondo Moto GP 2007.

Il Mondiale Superbike 2008 in due fantastici DVD!

La stagione 2008: tutte le gare, i sorpassi, le cadute e le vittorie dei protagonisti del campionato, con interviste esclusive e sequenze mozzafiato. Troy Bayliss - Ritratto di un Campione: l'uomo, lo sportivo, il campione. La storia straordinaria di un grande protagonista del mondo delle due ruote che è già entrato nella leggenda. In più, una fantastica monografia dedicata al grande campione australiano.
In edicola, insieme a Corriere dello Sport, Tuttosport e Motoprint, da venerdì 12 dicembre a €19,99 + il prezzo di copertina.

mercoledì 10 dicembre 2008

Max Biaggi: “La Rsv4 ? Vedremo quando si farà sul serio…”

La RSV-4 è una delle “osservate speciali” dei test di Kyalami: la moto sembra nata molto bene e a sentire gli esperti, ha un grandissimo potenziale. Del resto, i tempi lo confermano: Nakano ha chiuso la prima giornata dei test Pirelli con il sesto tempo, nonostante debba ancora prendere le misure alla moto e non conoscesse assolutamente la pista, e mantenendo il distacco dai primi a pochi decimi.Stesso discorso per Biaggi, che ha chiuso con il settimo tempo senza riuscire scendere sotto il muro del minuto e 42 secondi, ma girando soltanto il pomeriggio dato che è arrivato in circuito soltanto a ora di pranzo, avendo perso il volo che lo avrebbe portato in Sudafrica già nella giornata di ieri. Nonostante tutto, Biaggi ha rifilato mezzo secondo alla prima delle BMW, quella di Corser, e nove decimi a quella del suo ex compagno di squadra Xaus.
Insomma, per il momento il confronto diretto con l’altro costruttore “new entry” è decisamente vinto.

Max Biaggi rimane comunque con i piedi per terra:
“Se la moto è competitiva ? Sì, non è male, ma bisognerà vedere come va a finire quando si inizierà a fare sul serio… Non ho potuto osservare gli altri piloti da vicino, ma a giudicare dai tempi sembra che vadano già molto forte. In ogni caso oggi non è andata male, considerato che arrivavo da un giorno e mezzo in aeroporto, e che ho sfruttato soltanto 3 ore di prove, facendo pochi giri, credo neanche la metà di quelli che ha fatto Nakano”.

Dopo i primi test di Portimao, qual è l’obiettivo che ti sei prefissato in queste prove?
“Innanzitutto vedere come si comporta su questo tracciato la moto, poi dovremo concentrarci sul freno motore e lavorare anche sull’assetto, per fare in modo che la moto copi di più il terreno in inserimento di curva. Attualmente infatti si sentono molto le asperità. L’idea di base comunque è sfruttare al cento per cento quello che abbiamo, così da raggiungere il limite e da lì capire cosa ci serve per migliorare. Potrebbe essere un rischio andare a cambiare delle cose prima di essere riusciti a raggiungere il limite, e non è il caso di prendere degli abbagli…L’inizio del mondiale è già vicino, e un abbaglio farebbe male anche con gli occhiali da sole…”.

Fonte: http://www.gpone.com/

Tardozzi: “Nori mi è piaciuto, non si tira mai indietro”

Davide Tardozzi, team manager Ducati Superbike, l’ha definita “la prima giornata del dopo Bayliss”, lasciando capire che sotto sotto un po’ di ansia c’era, nel box, per questo primo giorno di test con la nuova formazione piloti al completo, Haga-Fabrizio. Alla fine il bicchiere, verrebbe da dire, è mezzo pieno, o almeno così lo vede Tardozzi. Gli si può dare ragione, anche perché nonostante Haga sia incappato in tre cadute (due per colpa sua), il giapponese ha dimostrato di poter essere subito velocissimo anche sulla 1098, mentre dall’altra parte ci ha pensato Fabrizio a tenere una creatura di Borgo Panigale davanti alle nuovissime Yamaha e Suzuki versione 2009.

“Innanzitutto - spiega Tardozzi - diciamo che le cadute di Haga sono soltanto due, dato che la prima non la considero neanche: nella prima, Nori è stato tamponato in pieno da Rea, per cui non ha colpe. Nella seconda, Nori ha perso il posteriore in accelerazione con una gomma già abbastanza consumata, mentre la terza, a fine giornata, è stata causata dalla perdita dell’anteriore, rimbalzato su una buca. Comunque, volendo fare un bilancio, posso dire che questa prima giornata del dopo Bayliss è stata buona, perché alla fine il team, la moto, e un pilota che già la conosceva hanno chiuso davanti a tutti. Fabrizio è stato molto bravo, mentre di Nori mi è piaciuto il fatto che non si tira mai indietro: oggi è caduto due volte, è vero, una giornata storta ci può stare… Però per come ha affrontato questo primo test con la Ducati ha dimostrato ancora una volta di che pasta è fatto: lui vuole sempre stare davanti, è uno che non molla mai. E poi non dimentichiamoci che questa è stata la sua primissima presa di contatto con la Ducati: eravamo ancora all’ABC, perché finora Nori non aveva potuto provare la moto per questioni contrattuali con la Yamaha. Oggi abbiamo quindi dovuto sistemare anche le pedane, i manubri, e l’altezza della sella. Cose che ci hanno indubbiamente rallentato, ma lui nonostante tutto è stato il primo a scendere sotto il muro di 1’42”, dopodiché gli altri hanno iniziato a spingere per inseguirlo. Lui ha dato il la a questa prima giornata di test”.

Provando per la prima volta la Ducati, com’è stato l’approccio del team per quanto riguarda il test di Haga?
“L’anno scorso Bayliss e Fabrizio utilizzavano un assetto totalmente differente: per questo motivo abbiamo proposto a Nori entrambe le soluzioni. Lui pian piano si è avvicinato all’assetto normalmente utilizzato da Troy, che in effetti è un po’ più critico, e perdona meno l’errore. Forse è stato anche questo aspetto a ‘fregarlo’ oggi… Comunque io a fine giornata ho anche scherzato con lui… Siccome lui è un pilota che solitamente non cade molto durante la stagione gli ho detto: ‘bravo, ottima strategia! Hai consumato quasi tutte le cadute oggi!’…”.

Altre Case, come Suzuki e Yamaha, stanno portando moto nuove: quali sono stati gli interventi fatti dalla Ducati sulla 1098?
“Fabrizio con il miglior tempo ha dimostrato che la nostra moto è ancora competitiva, anche se noi abbiamo soltanto affinato la moto 2008, andando a modificare particolari che non danno performance, ma che migliorano l’affidabilità generale. Si tratta di particolari, come i radiatori, o i cablaggi, per fare un esempio. Niente che comunque ci dia più prestazione: per avere sviluppi in grado di darci più performance dovremo aspettare, certo non ne avremo qui, né nei prossimi test di Portimao a gennaio. Chiaramente in sede c’è chi sta lavorando: sappiamo bene che il nostro tallone d’Achille rispetto alle quattro cilindri è la potenza massima, quindi lavoreremo su questo aspetto”.

Test SBK a Kyalami day 1: Fabrizio beffa Spies, terza caduta di Haga!

A pochi minuti dal termine della prima sessione di test Pirelli a Kyalami Michel Fabrizio ha staccato il miglior tempo in 1’41”204, lasciando a quasi quattro decimi la Yamaha di Ben Spies, fino a quel momento al comando.Il romano della Ducati ha così chiuso in bellezza la prima giornata di prove sul tracciato sudafricano, mentre il suo compagno di squadra Noriyuki Haga, al debutto sulla Rossa, è finito nuovamente a terra: per il giapponese si è trattato della terza caduta del giorno, dopo le due di cui era stato protagonista al mattino, la prima dovuta a un tamponamento da parte di Jonathan Rea. “Nitronori” è rientrato ai box con la tuta tutta consumata, mentre la sua 1098 è stata riportata ai box mezza demolita (nella foto).
Alla fine nonostante le cadute Haga ha terminato il suo primo giorno da ducatista con il quarto tempo, staccato da Fabrizio di mezzo secondo, di un soffio dietro alla Suzuki di Max Neukirchner, ma davanti a quella di Kagayama.Ottimo il tempo di Shinya Nakano con l’Aprilia RSV-4, sesto pilota a scendere sotto il muro di 1’42”. Il giapponese ha preceduto Max Biaggi, settimo nonostante abbia girato soltanto nel pomeriggio. Seguono la Honda di Kiyonari e le due BMW, con Corser che precede Xaus.Ultimo Sykes che ha dato forfait dopo pochi giri per una forma virale che lo sta debilitando.

Test a Kyalami, i tempi finali:
1. Michel Fabrizio (Ducati) – 1’41”204
2. Ben Spies (Yamaha) – 1’41”599
3. Max Neukirchner (Suzuki) – 1’41”713
4. Noriyuki Haga (Ducati) – 1’41”730
5. Yukio Kagayama (Suzuki) – 1’41”755
6. Shinya Nakano (Aprilia) – 1’41”846
7. Max Biaggi (Aprilia) – 1’42”446
8. Riuichi Kiyonari (Honda) – 1’42”744
9. Troy Corser (BMW) – 1’42”975
10. Ruben Xaus (BMW) – 1’43”274
11. Carlos Checa (Honda) – 1’43”418
12. Jonathan Rea (Honda) – 1’44”496
13. Kenan Sofuoglu (Honda) – 1’44”500
14. Andrew Pitt (Honda) – 1’44”502
15. Tom Sykes (Yamaha) – 1’46”780

giovedì 4 dicembre 2008

Il Mondiale Superbike ritorna a Imola nel 2009!

Il 27 settembre 2009 infatti ritornerà sull'Autodromo Internazionale ‘Enzo e Dino Ferrari', dopo un'assenza durata due anni, il campionato del mondo per le moto derivate di serie.
Sulla pista imolese sono state scritte alcune delle pagine più belle della storia del campionato: i tifosi ricordano ancora la bellissima sfida del 2002 tra Bayliss (Ducati) ed Edwards (Honda), decisiva per il titolo mondiale, che richiamò sugli spalti più di 100.000 spettatori.
Ecco il calendario definitivo del 2009 diramato dalla FIM.

2009 WSBK/WSS calendar:
March 1 Australia Phillip Island
March 14 Qatar Doha/Losail*
April 5 Spain Valencia
April 26 Netherlands Assen
May 10 Italy Monza
May 17 South Africa Kyalami
May 31 United States Salt Lake City
June 21 San Marino Misano
June 28 Great-Britain Donington Park
July 26 Czech Republic Brno
September 6 Germany Nürburgring
September 27 Italy Imola
October 4 France Magny-Cours
October 25 Portugal Portimão

(* Saturday race )

Fonte: http://www.crash.net/, http://www.worldsbk.com/

Chili direttore sportivo del team Guandalini Racing

Dopo il pilota e il commentatore televisivo, Pierfrancesco Chili inizia una nuova professione nel mondo delle due ruote. Sarà infatti il direttore sportivo del team Guandalini Ducati che nella prossima stagione schiererà nel Mondiale Superbike il ceco Jakub Smrz e il neo campione della Superstock 1000, l'australiano Brendan Roberts.
Chili, 44 anni, torna dunque sul campo e il team Guandalini confida molto sull'ex-pilota di Castenaso (BO) per fare un deciso salto di qualità.

Mirco Guandalini:
"Pierfrancesco lavora con noi già da un mese. Io non mi posso occupare di tutta l'attività sportiva quindi avevamo pensato ad una persona con esperienza in questo campo e l'arrivo di uno come Chili certamente contribuirà a dare immagine e prestigio al nostro team".

Pierfrancesco Chili:
"Sono contento di far parte del team Guandalini. Già da un po' di tempo sono al lavoro con il team nella loro sede di Bologna. Commentare quello che facevano gli altri non dà il massimo della soddisfazione ad uno come me, preferisco essere coinvolto in prima persona e trovo questo lavoro molto più stimolante".


Fonte: http://www.worldsbk.com/

mercoledì 3 dicembre 2008

SBK: In pista con le R1 di Corser e Haga!

All'inizio della stagione 2008 in molti avrebbero scommesso sul fatto che la Yamaha, l'unica delle quattro case motociclistiche giapponesi a non aver ancora vinto il titolo mondiale piloti Superbike, avrebbe interrotto questa astinenza.La nuova YZF-R1, del resto, aveva debuttato con successo nel 2007 e Noriyuki Haga era stato in lizza per il titolo fino all'ultima manche, arrivando poi secondo per due soli punti dietro a James Toseland. In ogni caso, in quell'occasione la Casa di Iwata aveva conquistato il titolo costruttori, grazie anche al contributo del compagno di squadra di Haga, Troy Corser.Quest'anno, poi, con Honda, Kawasaki e Ducati impegnati a sviluppare i rispettivi nuovi modelli, sembrava che la Yamaha potesse riprendere da dove aveva lasciato, ovvero vestendo i panni di moto da battere, ma la prima stagione che ha visto aumentare la cilindrata dei bicilindrici fino a 1200 cc è stata dominata da Troy Bayliss, con Corser secondo, forte di una grandissima regolarità nonostante che non abbia mai vinto una manche, e Haga terzo, con sette vittorie e undici podi all'attivo.In pratica, la Casa dei tre diapason si è confermata la miglior quattro cilindri in lizza e la possibilità di provarla sul circuito di Portimao, dove si è svolto l'ultimo round del 2008, ha rappresentato un'ottima occasione per saggiarne le doti prima che quest'ultima venga sostituita dalla nuova versione a scoppi irregolari.In realtà va detto che mettere alla frusta una moto da 217 CV su un tracciato che non si è mai visto prima (Portimao è stato ultimato appena in tempo per la gara della Superbike, svoltasi un giorno prima del nostro test!) e per di più avendo solo cinque giri a disposizione, non rappresenta certo la condizione ideale, come testimonia il "quasi highside" che ci è capitato in sella alla R1 di Corser!Evidentemente, il controllo della trazione della Yamaha non va d'accordo con la tecnica di guida di un comune mortale, ma solo con quella di un pilota professionista… "Lo dico sempre: disporre del traction control non significa poter spalancare il gas mentre si è ancora piegati, altrimenti si cade! - ci ha detto Corser in tono rassegnato – La gestione elettronica del motore toglie da 5 al 15% della potenza erogata nella prima parte dell'apertura dell'acceleratore quando quest'ultima è troppo repentina rispetto al grip disponibile. Tuttavia, se si esagera, il sistema non può fare miracoli e le conseguenze sono facilmente immaginabili!".

Le scelte di Haga:
Ad ogni modo, siamo stati gli unici a poter provare entrambe le Superbike Yamaha ufficiali, iniziando da quella di Haga. Il pilota giapponese è famoso per i setup estremi con cui vengono configurate le sue moto e anche questa non fa eccezione: il retrotreno è infatti molto alto, mentre la geometria di sterzo vede un'inclinazione del cannotto e un'avancorsa piuttosto contenuti.Tutto ciò rende la R1 numero 41 molto rapida nell'inserimento in curva, a scapito però della stabilità sul rettilineo, soprattutto se chi guida pesa un bel po' in più di Norichan.A tal proposito, la moto di Haga non si impenna con la stessa facilità di quella di Corser, sia per il bilanciamento dei pesi a favore della ruota anteriore, sia per il settaggio piuttosto rigido della sospensione posteriore, che impedisce alla moto di "sedersi". "E' proprio così, - spiega il responsabile tecnico del Team Yamaha, Silvano Galbusera – ciò dipende dal fatto che disponiamo di un ammortizzatore elettronico. Esso ha una molla più dura, perché il controllo può intervenire attivamente sulla parte idraulica. L'ammortizzatore è infatti programmato per avere un maggior freno in compressione in certi punti, come appunto sugli scollinamenti che caratterizzano il circuito portoghese, il che rappresenta un vantaggio". Per contro, questo sistema offre al pilota un feedback minore, anche per via della taratura tendenzialmente più rigida, motivo per cui Troy Corser ha deciso di farne a meno.Il motore della R1 di Haga sembra girare più in alto rispetto alle altre moto a quattro cilindri che prendono parte al mondiale Superbike. Nonostante questo, tuttavia, non presenta vuoti o incertezze su tutto l'arco di erogazione, iniziando a spingere forte già a partire da 6500 giri e diventando ancora più energico dagli 8000 giri in poi, per arrivare dritto e senza alcun tipo di preavviso all'intervento del limitatore, posto a quota 14.500 giri.Noriyuki preferisce infatti cambiare a orecchio, senza l'ausilio dei classici led lampeggianti che segnalano il fuorigiri. Naturalmente, però, lui è abituato a farlo, mentre a noi c'è voluto un po' di tempo prima di entrare in confidenza con l'erogazione della Yamaha Superbike. Per fortuna che, anche cambiando marcia prima di arrivare al massimo regime raggiungibile, il motore rimane sempre nella fascia di potenza utile, anche grazie all'ottima spaziatura scelta da Haga per i rapporti del cambio.

Le scelte di Corser:
Montando sulla moto di Corser appena scesi da quella di Nori, tuttavia, si scopre un "pacchetto" per quanto possibile ancora più equilibrato e performante, con il quattro cilindri di Iwata che spinge ancora più in basso e accelera in modo più vigoroso lungo tutta la fascia di utilizzo. Per quanto ci riguarda, abbiamo cercato di distinguere un eventuale cambio di registro nell'erogazione ad opera del TCC-I, il sistema di geometria variabile dei condotti di aspirazione, che entra in funzione verso i 12.000 (come confermato da Dave Marton, ingegnere di pista di Corser), ma francamente non ci siamo accorti di niente.La moto del pilota australiano sembra infatti essere stata sottoposta a una particolare opera di affinamento, che la porta ad avere una risposta mai brusca da parte del motore, anche quando si accelera a centro curva a partire da gas completamente chiuso.Ad ogni modo, anche la ciclistica della Yamaha di Corser si distingue per il suo grande equilibrio. La R1 numero 11 risulta perfettamente bilanciata tra i due assi e le sue sospensioni sono relativamente morbide, anche se la moto non si scompone mai tra una curva e l'altra. In pratica, il setup scelto da Troy è quello ideale per mantenere elevate velocità di percorrenza senza sacrificare la maneggevolezza necessaria per affrontare i rapidi cambi di direzione nelle chicane.Come anticipato, l'ammortizzatore utilizzato da Corser è di tipo tradizionale e sembra essere decisamente meno sostenuto rispetto a quello, a controllo elettronico, installato sulla moto Haga. Inoltre, sulla moto di Troy ci si sente maggiormente inseriti nel corpo macchina, mentre su quella di Nori si sta un po' appollaiati sopra.I due piloti, tra l'altro, prediligono una scelta di rapporti molto diversa, con Corser fautore di una spaziatura pressoché omogenea tra le prime tre marce, ma con quarta e quinta più ravvicinate tra loro e la sesta, invece, più lunga. Un'altra grande differenza tra le due R1 ufficiali è costituita dal fatto che quella di Troy ha molto meno freno motore rispetto a quella di Haga, principalmente grazie alla gestione elettronica del propulsore, ma anche in virtù del diverso settaggio della frizione antisaltellamento STM.Fatto sta che la moto di Corser infonde maggior confidenza nelle frenate più violente, dove si avverte una sensazione di miglior bilanciamento rispetto a quella di Nori, decisamente più nervosa a causa del maggior carico sulla ruota anteriore e della radicale geometria di sterzo.

Valutazioni conclusive:
La R1 dà l'impressione di essere piuttosto agile e compatta, probabilmente perché il telaio a doppio trave "passa" sopra al motore. Ciò naturalmente dovrebbe determinare un baricentro più alto, tale da rendere più agevole l'inserimento in curva ma al tempo stesso più faticosi i cambi di direzione, e in effetti la Yamaha, pur non essendo dura come la Kawasaki ZX-10R di Laconi, è decisamente meno agile della Honda Fireblade di Carlos Checa.Tuttavia, la R1 è stabilissima in frenata, anche quando si affronta la prima staccata del circuito portoghese, alla quale si arriva con un velocità di circa 300 Km/h e che è per giunta in discesa! Il mordente delle pinze Brembo radiali al litio è semplicemente fantastico, ma a colpire è soprattutto il modo con cui la Superbike Yamaha rimane fedele alla traiettoria impostata, senza scomporsi di un millimetro.

Insomma, la R1 è senza dubbio una grande moto e avrebbe potuto certamente conquistare il titolo se un altro ragazzo di nome Troy, anch'esso australiano, non ci avesse messo lo zampino in sella a una bicilindrica di 1200 cc…

lunedì 1 dicembre 2008

Tre giorni di test a Phillip Island per il Team Alstare Suzuki

Il team Alstare Suzuki ha iniziato la preparazione in vista del prossimo campionato del mondo SBK con una tre giorni di prove sulla pista australiana di Phillip Island. Approfittando delle ottime condizioni meteo, Max Neukirchner e Yukio Kagayama hanno iniziato a girare sulla nuova Suzuki GSX-R 1000 versione 2009, svolgendo un approfondito lavoro di sviluppo. Al termine dei tre giorni i due piloti hanno compiuto un totale di 420 giri, fornendo indicazioni molto probanti al team. I tempi non sono stati resi noti ma entrambi i piloti si sono dichiarati molto soddisfatti.
Prima del test, una squadra di tecnici Alstare ha passato quasi due settimane in Giappone a montare le moto che sono state poi spedite a Phillip Island. Il prossimo appuntamento per il team Alstare è dal 10 al 12 dicembre sulla pista sudafricana di Kyalami.


Yukio Kagayama:
"Poiché la moto è nuova c'è molto da fare, come si può immaginare. La mia prima impressione è che sia più maneggevole rispetto a quella di quest'anno ma dobbiamo ancora arrivare al pieno potenziale per vedere come si comporta. Per questo nei tre giorni abbiamo lavorato molto su telaio, sospensioni e link, provando diverse geometrie. Ho cercato all'inizio soprattutto di trovare un buon bilanciamento generale per sentirmi a mio agio sulla moto e per questo non abbiamo usato l'elettronica. Nella seconda giornata abbiamo provato differenti impianti frenanti e nella terza abbiamo effettuato anche alcuni long run per valutare il comportamento delle gomme. Sono contento perché il test è andato bene, non sono caduto, e non ero mai stato così veloce su questa pista".

Max Neukirchner:
"Questa nuova moto si guida meglio di quella precedente e il telaio sembra buono. Abbiamo fatto un mucchio di lavoro a livello di ciclistica e ho cercato soprattutto di conoscere la moto e il suo comportamento. Nella seconda giornata sono anche caduto, fortunatamente senza conseguenze. Ho perso l'anteriore, probabilmente perché davanti avevo una gomma di dieci giri e dietro una nuova, e il risultato è stato solo una abrasione al gomito destro, Nell'ultima giornata abbiamo valutato il comportamento delle gomme sulla lunga distanza, mentre non abbiamo fatto alcun tipo di lavoro a livello di elettronica. Ogni giorno ho sempre trovato maggior confidenza e questo mi rende molto fiducioso in vista della prossima stagione".


Fonte: http://www.worldsbk.com/

I primi test ufficiali SBK del 2009 sul circuito di Portimao a Gennaio!

I primi test ufficiali SBK del 2009 si svolgeranno all'inizio dell'anno prossimo sul circuito portoghese dell'Algarve.
I test, che coinvolgeranno le categorie Superbike e Supersport, si svolgeranno da venerdì 23 a domenica 25 gennaio.
La nuova pista di Portimao, che è stata inaugurata in occasione dell'ultimo round del Mondiale 2008, è una delle più spettacolari e impegnative al mondo.
Ai test saranno presenti tutte le squadre del Mondiale Superbike e Supersport, ufficiali e private, per quella che diventerà una vera anteprima della stagione 2009.
Anche se i team ufficiali che partecipano allo sviluppo degli pneumatici Pirelli saranno già in pista in Sud Africa a Kyalami dal 10 al 12 dicembre prossimi, i test di gennaio a Portimao saranno la prima occasione per vedere in azione tutte insieme le moto, le squadre ed i piloti della stagione 2009, prima dell'inizio del campionato, previsto per il primo marzo a Phillip Island in Australia.
Il giorno prima dell'inizio dei test, giovedì 22 gennaio, sempre presso il circuito di Portimao, è stata organizzata la presentazione ufficiale del campionato 2009.

Xaus parla del nuovo progetto BMW Superbike

Ruben Xaus in questi giorni è al NEC di Birmingham per presentare la nuova BMW Superbike al pubblico inglese, e noi abbiamo colto l'occasione per avere le sue impressioni sul nuovo progetto e la sua nuova moto per la stagione 2009, la S1000RR.

Ruben Xaus:
"L'arrivo di BMW nel Mondiale Superbike il prossimo anno sarà davvero interessante per tutti perché è un costruttore di grande livello, con un ottimo potenziale e sarà in grado di costruire un'ottima moto. La nuova SBK è nata dal nulla; non abbiamo i dati del 2008, quindi per noi è tutto diverso. Dopo aver provat a Valencia, posso dire che il punto di partenza è già ottimo. Dobbiamo lavorare ancora tanto per quanto riguarda l'elettronica e la mappatura, ma questo è il compito degli ingegneri piuttosto che dei piloti. Il telaio è buono, il motore anche, la guidabilità e la maneggevolezza sono ad un buon livello, e il feeling complessivo non è male. Non abbiamo obiettivi immediati, io e Troy Corser siamo una bella squadra insieme quindi il pacchetto e' davvero molto positivo."

Xaus ha anche parlato di cosa significhi avere la BMW nel Mondiale.
"BMW, con sede in Europa, è un'azienda molto seria. Come pilota, do sempre il 100% e so di avere qualcuno dietro di me che dà, come me, il massimo. BMW ha dimostrato in Formula 1 che, se vuole, può vincere e credo che dimostrerà la stessa cosa anche in Superbike."

Fonte:http://www.worldsbk.com/

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