mercoledì 26 giugno 2013

SBK Imola: i pretendenti al trono di Carlos Checa!

Complici le difficoltà di Carlos Checa sulla Ducati Panigale, in molti sono pronti a sfruttare la situazione per salire sul gradino più alto del podio nella gara della SBK ad Imola, dove lo spagnolo e la moto di Borgo Panigale sono stati i dominatori assoluti negli ultimi anni (cinque vittorie su sei manche disputate). Tra questi, alcuni hanno mostrato un'intesa particolare con il circuito alle rive del Santerno. Uno è Sylvain Guintoli, lo scorso anno autore di un'ottima qualifica su Ducati, secondo alle spalle di Checa salvo cadere rovinosamente in Gara 1.

"Ho sempre avuto un feeling speciale con la gara di Imola – ha raccontato il francese, primo in campionato con 213 punti, 28 in più di Tom SykesIl circuito è molto impegnativo, e la sua storia lo rende un posto davvero unico. Lo scorso anno mi sono qualificato in prima fila nella Superpole ma una caduta in Gara 1 mi ha costretto a correre con una costola fratturata. Proprio per questo Gara2 è stata una delle esperienze più dolorose della mia vita. Ma lo spirito combattivo è ai massimi livelli, sono pronto a tornare in pista".

Anche Jonathan Rea ha vissuto momenti indimenticabili sull'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, vincendo Gara 1 nel 2011 ed interrompendo così lo stradominio del binomio Checa-Ducati. Il pilota Honda vuole innanzitutto ripartire dal risultato di Gara 2 a Portimao, dove chiuse terzo.

Abbiamo avuto alcuni momenti frustranti ultimamente – ha ammesso il britannico – Alcuni problemi ci hanno impedito di fare il risultato, ma la nostra moto è abbastanza competitiva quindi spero, con il lavoro in officina e l'analisi dei miei commenti, di fare qualche progresso. Imola mi piace, è un circuito vario e dall'atmosfera speciale. Ho le batterie cariche e spero di mantenere la forma da podio dimostrata fin qui e sviluppare ulteriormente il pacchetto per tornare alla vittoria".

Ad Imola è atteso il ritorno in pista anche del suo compagno di squadra Leon Haslam, infortunatosi ad Assen e costretto a dare forfait dopo essersi generosamente presentato in pista a Monza, Donington e Portimao. Per il figlio di Rocket Ron, lo scorso anno due volte terzo su BMW, potrebbe essere la volta buona.

"La strada per tornare ad avere la gamba nello stato di forma necessario per salire in moto è stata lunga e ripetitiva, ma un miglioramento dal Portogallo c'è sicuramente stato – ha detto Haslam – La scorsa settimana ho tolto una vite ed il dolore sotto sforzo è diminuito. Ad Imola ho avuto risultati alterni: nel 2010 ho rotto il motore quando stavo lottando per il titolo, lo scorso anno sono salito due volte sul podio… Non vedo l'ora di correre".
Da non sottovalutare ovviamente la candidatura di Eugene Laverty, che in questa prima parte di stagione ha vinto più gare di chiunque altro pilota (4), patendo solo una minor costanza di risultati rispetto al compagno di squadra Guintoli.

"Questa stagione è stata costellata di alti e bassi, con molte vittorie ma anche qualche ritiro – ha ammesso il pilota Aprilia – Ad Imola mi piacerebbe concludere con due podi, come a Phillip Island e Monza. E' questo il mio principale obiettivo per il weekend. Come pilota Aprilia ricevo un grande supporto dai fans italiani, quindi non vedo l'ora di affrontare questa gara... di casa".

Chi sarà, ammesso che ce ne sia uno, il nuovo Re del Santerno?

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La nuova Ducati Monster 2014!

Vi mostriamo le prime foto della nuova Monster. Camuffata e coperta di strisce adesive, lascia comunque intravedere forme davvero mostruose. C’è tanta Diavel e un bel desmo raffreddato a liquido.
Le immagini cercano di nascondere il più possibile, ma è facile credere che la nuova Monster spinta dal motore raffreddato a liquido vedrà i natali entro i prossimi due anni. Il prototipo è infatti in una fase avanzata di sviluppo, non troppo lontano dalla sua industrializzazione.
Il motore raffreddato a liquido non è una novità sulla Monster. Debuttò nel 2001 sulla pepata versione S4 dotata del motore della 916 con 104 cavalli. Nel 2003 arrivò la S4R da 113 cavalli, che salirono a ben 130 nel 2006 (motore 998).
L’anno successivo toccò alla bellissima S4RS far sognare i monsteristi di tutto il mondo: non variava la potenza, ma arrivavano le sospensioni Ohlins e le pinze radiali.
Dal 2008 a oggi la gamma Monster è sempre stata abbinata ai motori desmo raffreddati ad aria.

Si è trattato di una scelta essenzialmente commerciale; una versione con motore più potente, raffreddato a liquido, avrebbe sicuramente cannibalizzato un’altra moto marchiata Ducati, la Streetfighter.
Quest’ultima, a differenza delle gloriose Monster S4 e S4RS, non ha mai fatto veramente breccia nel cuore dei ducatisti. Non ci stupisce allora la mossa odierna della Casa di Borgo Panigale.

La nuova Monster “ad acqua” è infatti arrabbiata come lo fu la prima S4. Il giro dei collettori è molto ampio e del tutto simile a quello visto sulla Diavel; ha il merito di riempire e dare tono al lato destro della moto.
Su quello sinistro spiccano il forcellone in alluminio, dalla sezione molto generosa, e la sagoma massiccia del motore bicilindrico.
Elemento stilistico dominante è il grande serbatoio, mentre il codino è sfuggente. In pratica, come su ogni Monster che si rispetti, c’è la sella. Stop. Tradizionale anche la cicistica, che impiega il telaio a traliccio in tubi di acciaio.

Difficile dire ora che motore monterà la nuova Monster. Di certo apparterrà alla famiglia dei Testastretta, con 4 valvole per cilindro.
La nuova Monster potrebbe ricevere il nuovissimo motore della Hypermotard, 821 cc con alesaggio e corsa di 88 x 67,5 mm e rapporto di compressione pari a 12,8:1. In origine ha 110 cv a 9.250 giri, che potrebbero facilmente crescere sino a 130 cavalli. Proprio come l’ultima S4RS.
Ma la Casa italiana è solita stupirci: la nuova Monster potrebbe essere un vero mostro, da 150 e rotti cavalli. Tra le opzioni c'è infatti l'adozione del 1200 della Diavel, che pare essere oggi molto più di una mera ipotesi.

Fonte: http://www.moto.it/news/la-nuova-ducati-monster-2014.html
 

La SBK a Imola in attesa del nuovo rivoluzionario regolamento......

Il circus della Superbike si è trasferito a Imola per disputare il settimo round di questa stagione 2013. Sarà una tappa importante per il mondiale delle derivate dalla serie non solo per quanto succederà in pista, ma anche per quanto avverrà nel paddock, con la Dorna ormai prossima a divulgare il futuro prossimo e remoto della Superbike.
Che l’attuale formula del mondiale delle derivate dalla serie fosse ormai arrivato al capolinea era chiaro a tutti. Dorna quindi non si è limitata a diminuire i costi delle moto e di alcuni componenti o a contingentare i motori, ma riavvicina in modo sostanziale le attuali Superbike alle Superstock e di conseguenza alle moto di serie. Un ritorno alle origini che rappresenta una vera rivoluzione. L’organizzatore spagnolo come sappiamo gestisce sia la GP che la Superbike e restando fedele a quanto aveva affermato sin da quando si era insediata al posto di Infront Motorsports, manterrà ben netta la linea di separazione tra i prototipi (GP) e le derivate dalla serie (SBK).

Il prossimo sarà un anno di transizione, che vedrà gareggiare insieme le Superbike attuali e quelle del futuro, che saranno delle Superstock evolute. Una soluzione cuscinetto, che consentirà alle case di vendere le moto ed i componenti pronti a magazzino ed utilizzabili solo con gli attuali regolamenti e nello stesso tempo permetterà ad alcuni team privati di passare dalla Superstock 1000 alla nuova categoria, preparandosi così alla futura e definitiva Superbike.

Moto più vicine alla serie, una reale diminuzione dei costi, un livellamento delle prestazioni, un maggior numero di piloti in griglia ed una Superbike nuovamente spettacolare.

Ma dopo aver preso atto di avere ancora un solo anno per far correre le Superbike attuali, come reagiranno le case costruttrici nel 2015?
Chi vorrà proseguire con lo sviluppo e la ricerca di nuove soluzioni e tecnologie dovrà trasferirsi in MotoGP (BMW? Kawasaki? ) andando quindi a fornire nuova linfa ad una categoria che ha da sempre bisogno di più moto in pista.
Altri invece resteranno in Superbike e se non lo faranno in forma diretta, resteranno a supporto di team privati, così come da sempre opera ad esempio Honda con il team Ten Kate.

Questo quindi lo scenario che si prospetta per il futuro del mondiale Superbike, ma restiamo ora in attesa di conoscere nel dettaglio i nuovi regolamenti, che potrebbero essere resi pubblici già qui a Imola.

Fonte: http://www.moto.it/Superbike/la-sbk-a-imola-in-attesa-nuovo-rivoluzionario-regolamento.html

martedì 25 giugno 2013

Melandri: “La SBK è il vero motociclismo. In MotoGP è tutto già scritto dal venerdì”!

Vi riportiamo i passaggi più significativi, in cui si parla dello sviluppo della moto, degli anni (difficili) trascorsi da Marco in Ducati e dello stato di salute dei due principali campionati del mondo di motociclismo (SBK e MotoGP).
In particolare su questo argomento Marco pare avere le idee molto chiare e la sua analisi merita sicuramente la nostra attenzione.
Melandri è infatti uno dei pochi piloti (insieme ovviamente a Max Biaggi) a essere salito con una certa costanza sui podi di entrambe le categorie. Nel 2005 - caso più unico che raro - finì addirittura secondo nella classifica finale della MotoGP con una moto privata (la Honda del team Gresini).

Marco quali sono i punti di forza della tua BMW S1000RR?
«Ha un ottimo equilibrio tra motore e ciclistica, e anche a livello di elettronica siamo messi molto bene. Ci adattiamo facilmente a piste anche molto diverse tra loro. A Portimao soffrivamo un po’ a livello di grip. Poi siamo migliorati. Ora vediamo a Imola, serve molta stabilità e agilità.
Devi guidare pulito, lasciare fare alla moto senza forzarla; tra l'altro guidata così, la S1000RR va molto bene».

Con BMW è stato amore a prima vista? Sei andato subito forte.«Mi ricorderò sempre il primo test a Portimao. Mi era stato fatto un po’ di terrorismo. Con me c’era anche parte della squadra Yamaha che mi aveva seguito in SBK.
Dopo poco tempo abbiamo cominciato a capire come muoverci e alla quarta gara ho vinto, per la prima volta con BMW. È stata un’emozione incredibile, soprattutto quando sono arrivato a Monaco e ho compreso che cosa ero riuscito a fare».

Se sulla moto non c’è feeling, devi intervenire subito. Anche quando guidi una moto da strada. Non vale solo in pista.
«Esatto, devi sentire la moto e fidarti, altrimenti non ottieni nulla, non puoi forzare e il risultato non arriva. La testa si adegua e coglie queste sensazioni.
Ora siamo a un buon livello, ma vogliamo migliorare ancora. Anche le altre case stanno lavorando duramente. Imola sarà il momento giusto per confrontarci con gli altri e vedere che piega prende il campionato».
Nel 2005 feci secondo con una moto privata, ma HRC mi negò la moto ufficiale perché non ero spagnolo. Mi sono reso conto di essere solo il contorno al piatto principale

La SBK quest'anno è molto combattuta, Kawasaki e Aprilia stanno andando molto bene.
«Sappiamo che la concorrenza è forte, ma sappiamo di essere competitivi e abbiamo buone possibilità di fare bene. All’inizio siamo stati sfortunati e abbiamo avuto spesso problemi piccoli che ci hanno rallentanto (alla catena, alla gomma ad esempio).
Ora speriamo di aver pagato il nostro debito con la sfortuna e di lottare ad armi pari con gli altri»

Temi Tom Sykes?
«E’ molto concreto, fa punti. Però in SBK a ogni gara cambiano gli equilibri in campo. Quindi dobbiamo guardarci da lui, ma anche dagli altri piloti».

Ti piace Imola?
«E’ una pista tecnica, difficilissima ma fantastica. Sarà un weekend caldo e duro, su una pista favorevole storicamente alla Ducati e a Checa, ma vedremo di dare il massimo».

Marco raccontaci del tuo periodo trascorso in Ducati. In quegli anni furono messe in dubbio le tue capacità di pilota.
«Io son contento per le mie gioie, non per le sfortune degli altri. In quegli anni ho imparato molto, credo di essere stato spesso nel posto giusto al momento sbagliato. Tante volte non ho raccolto quello che potevo e meritavo. Qui in BMW credo di aver trovato la mia giusta dimensione, c’è un clima umano e un campionato combattuto ed equilibrato tra le case e i piloti.
Questo è il vero motociclismo, la MotoGP attuale non è il vero motociclismo, dal venerdì puoi già capire come andrà la gara una volta che vedi il primo turno di prove. Il bello del motociclismo è l’imprevedibilità. In Superbike c’è un continuo avvicendamento dei piloti in testa».

Nel 2005 hai fatto secondo in MotoGP, facendo belle gare. Non la rimpiangi?
«Nel 2005 feci secondo con una moto privata, ma HRC mi negò la moto ufficiale perché non ero spagnolo.
Mi sono reso conto di essere solo il contorno al piatto principale e ho deciso di cambiare.
Non mi piace fare da contorno, io voglio vincere in ogni cosa che faccio. BMW mi ha dato una grande opportunità, portarla alla vittoria è stata una soddisfazione impagabile».

Fonte: http://www.moto.it/Superbike/melandri-superbike-il-vero-motociclismo-in-motogp-tutto-gia-scritto.html

SBK, Checa "al posto e momento giusto"!

La gara della Superbike ad Imola è però doppiamente speciale per la Casa di Borgo Panigale: questa ha un record stratosferico sul circuito alle rive del Santerno, avendo vinto sette delle ultime otto gare qui disputate a partire dal 2009 (anno di ritorno del tracciato in calendario) ed il suo pilota numero uno, Carlos Checa, ha vinto cinque delle ultime sei.

"Adesso penso di essere a posto dal punto di vista del fisico – ha dichiarato ChecaIn questi giorni ho lavorato ma mi sono anche risposato, mi sento molto bene e quindi spero di non dover pensare più alla spalla una volta in moto".

A rincuorare lo spagnolo, che ancora non è salito sul podio in questa stagione, c'è soprattutto il sesto posto ottenuto in Gara 2 a Portimao (fu nono in Gara 1).

"Abbiamo lavorato molto bene durante il weekend in Portogallo e la domenica mi trovavo a mio agio sulla la moto – ha detto – Quindi stiamo per arrivare ad Imola al momento giusto direi. È una pista che mi piace molto e dove sono sempre andato forte. Sarà la prima volta che giro ad Imola con la 1199 e spero di poter tornare ad essere il miglior Carlos Checa, per portare la Panigale al posto che si merita. Sono molto fiducioso".

Read more: http://www.gpone.com/2013062510596/SBK-Checa-al-posto-e-momento-giusto.html#ixzz2XFwAOcbP

lunedì 24 giugno 2013

Cal Crutchlow: meglio 6° in MotoGP che 1° in SBK!

Non può essere definita la sorpresa di questa stagione, perché Cal Crutchlow aveva fatto già vedere lo scorsa anno di che pasta era fatto. Arrivato in MotoGP nel 2011, il britannico era stato accolto con un po’ di sufficienza, come un altro pilota arrivato dalla Superbike che presto ci sarebbe ritornato con la coda fra le gambe. La prima stagione non era stata facile, ma l’anno dopo aveva corso in crescendo e sono arrivati i primi podi.

Quest’inizio di stagione è stato ancora migliore. Il secondo posto a Le Mans è stato il suo migliore risultato in MotoGP e, insieme a Rossi, è stato per ora l’unico pilota a riuscire a salire sul podio insieme ai tre spagnoli. “La mia crescita? Contano la maggiore esperienza con la moto, conoscere meglio i circuiti e la squadra – spiega Cal - Penso che un inizio come questo ce lo potevamo aspettare dopo i risultati nell’ultima parte della scorsa stagione. Abbiamo un pacchetto competitivo e siamo in grado di sfidare le squadre ufficiali”.

Crutchlow fece il salto in MotoGP dopo una sola stagione in Superbike, era campione della Supersport, vinse qualche gara ma arrivò 5° in campionato. Le derivate di serie non gli mancano e non le vede neanche nel proprio futuro.

La risposta alla domanda se prenderebbe in considerazione di tornare in SBK nel caso non avesse un offerta interessante per il 2014 è netta: “no.

Il motivo lo spiega subito dopo:
meglio essere 6° in MotoGP che campione del mondo in Superbike. Il campionato prototipi in questo momento è molto, molto difficile”.

Come sempre, Cal dimostra di non avere peli sulla lingua. Una caratteristica che gli ha attirato le simpatie di molti piloti. “Bisogna stare molto attenti alle proprie dichiarazioni, perché la MotoGP adesso è molto ‘politica’ e a qualcuno non piace sempre sentire la verità – dice - A volte il mio modo di fare può essere un problema, ma io non dico bugie”.

Il pilota di Tech3 non fa neanche mistero di quale siano gli obiettivi per il prossimo anno, “preferirei essere in una squadra ufficiale”, impresa non facile, considerato che l’unico posto libero sarebbe in Ducati. “Stoner ha dimostrato che si può essere veloci con quella moto” il suo commento. Yamaha, però, potrebbe volere non lasciarselo scappare e un primo incontro con i vertici di Iwata c’è già stato al Mugello. “La riunione è stata buona ma non è cambiato niente - rivela - Penso comunque che la mia posizione sia forte, perché ho fatto un gran lavoro”.

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venerdì 21 giugno 2013

Mattia Pasini: "La SBK ? Ho ancora troppe cose da fare qui nel Motomondiale"

Se ti proponessero ti tornare in MotoGP su una CRT ci penseresti?
"No, ho già dato... Se mi proponessero invece di correre su una nuova moto diversa, magari una Honda clienti non ci penserei due volte, ma il mio obiettivo è di tornare in MotoGP con il titolo di campione del mondo in tasca... Facile vero?".

In SBK c'è bisogno di giovani, tu hai mai pensato di correre sulle derivate di serie?
"Sinceramente ho ancora troppe cose da fare qui nel Motomondiale, per correre in SBK secondo me ho ancora tempo... Ma soprattutto devo prima vincere qui!"
Prima che la festa cominci c'è ancora il tempo per una domanda.

Dopo quattro stagioni fra Moto2 e MotoGP-CRT ti mancano un po' le vecchie e fumose due tempi?
"Se mi mancano? Mi mancano moltissimo... le GP a due tempi erano un'altra cosa. Da pilota per me quelle erano le vere moto da corsa, poi per carità ci si adatta a tutto ma nella mia carriera sono felice di aver corso e vinto con le Aprilia prima in 125 e poi in 250".   

Fonte: http://www.dueruote.it/notizie/motogp-varie/pasini-mi-mancano-le-due-tempi

Nasce la Lady Polita Onlus!

Gli obiettivi della “Lady Polita Onlus” non sono solo quelli del sostegno economico ad Alessia per affrontare le cure necessarie per il suo nuovo stato fisico, ma saranno presto dichiarati gli obiettivi futuri che la vedranno scendere in campo per rendersi socialmente utile anche agli altri. Molte idee sono sul tavolo della famiglia Polita. Per il momento si attende che Alessia, che è ancora ricoverata all’Ospedale Bufalini di Cesena, torni in forze per decidere insieme le azioni da intraprendere.

Nel frattempo Alex Polita, fratello maggiore di Alessia, comunica la nascita della Onlus e ringrazia tutti per il supporto morale ricevuto fino ad ora.
Ricordiamo che da oggi è attiva la Fan Page Ufficiale della Onlus su Facebook: www.facebook.com/ladypolita51
A breve saranno comunicate anche le modalità per poter inviare le donazioni spontanee alla Onlus.

La lettera di Alex Polita:

Ciao a tutti, sono Alex il fratello di Alessia Polita.
Scrivo ora che il primo passo è stato fatto, o almeno proviamo a compierlo, perché solo chi è “colpito” da una cosa così grande può capire cosa si possa provare in certi momenti. Alessia è impressionante! Forte, invincibile! Ci da lei stessa la carica, riesco ad essere più lucido anche io ogni volta che la vedo o ci scambio qualche parola. Ha una forza e una tempra che credevo fossero ben lontane da lei e molto più vicine a me. Invece ancora una volta mi smentisce. Alessia è davvero la ragazza delle imprese impossibili; magari questa è molto più dura delle ultime compiute, ma credo che in qualche modo ne verremo fuori, insieme! Abbiamo una grande fortuna, siamo una famiglia molto unita. A casa nostra si respira un’aria diversa, l’aria della passione, del sacrificio, della voglia di fare. Presto, prestissimo, vista la rapidità di ripresa del fisico di Alessia ci aspetterà il lungo cammino della fisioterapia. Non ci spaventa nemmeno questo, visto le tante, tantissime persone che ci danno conforto ogni giorno e le innumerevoli proposte di solidarietà. Dopo un comprensibile pudore abbiamo deciso, io e la mia famiglia, di accettare l’aiuto che fin dai primissimi giorni ci è stato offerto.
Per contribuire è possibile farlo grazie ad una associazione: la LADY POLITA ONLUS, costituita ieri sera per assicurare un futuro migliore a mia sorella, che non avrà più la possibilità di farlo in totale autonomia.
Di tutti i contributi sarà data puntuale informazione ad Alessia, così come i donatori saranno informati sull’andamento delle cure. Stiamo ragionando sulle azioni future da intraprendere con la Onlus per cercare di rendere un servizio socialmente utile anche agli altri. Ci stiamo pensando e vorremmo farlo insieme ad Alessia, quando sarà nel pieno delle sue forze. Io vorrei ringraziarvi uno ad uno, ma credo che un’elenco telefonico non basterebbe per contenere tutti voi.


Fonte: http://www.moto.it/sport/nasce-onlus-lady-polita.html

Alessia Polita: tra 10 giorni riabilitazione al centro di Montecatone.

Resta ricoverata in rianimazione all’ospedale Bufalini di Cesena, ma nel complesso le condizioni di Alessia Polita stanno migliorando.

Ha otto costole fratturate e un polmone perforato, con difficoltà di respirazione e spossatezza.

Ovviamente il problema principale resta legato alla paralisi agli arti inferiori.
Per capire quanto potrà recuperare occorrerà aspettare ancora.

Tra circa 10 giorni, Alessia lascerà l’ospedale e inizierà la riabilitazione al centro di Montecatone, nei pressi di Imola.

Fonte: http://www.motosprint.it/pista/2013/06/21-8686/Polita%3A+tra+10+giorni+a+Montecatone

Ducati MotoGp: L'Audi licenzia Durheimer, che fece fuori Preziosi!

La rivista tedesca Der Spiegel riporta con non poca enfasi la notizia della rimozione di Wolfgang Dürheimer dall'incarico di capo dell' R&D Audi.

La figura di Dürheimer infatti era in un qualche modo collegata anche alla Ducati: in primo luogo perché il capo dell'R&D Audi è di conseguenza anche il capo del settore tecnico della Ducati (in quanto, quest'ultima, azienda acquistata dal Gruppo) e poi perché pare che sia stato proprio Dürheimer in persona a fare fuori Filippo Preziosi da Ducati Corse.

Fu insomma Dürheimer (che è diventato capo dell'R&D Audi nel settembre del 2012) a decidere di rimuovere Preziosi dalla direzione generale di Ducati corse per sostituirlo con Bernhard Gobmeier. Che a ben vedere è stato (fino ad ora) l'unico dirigente tedesco nominato dall'Audi, e questo dimostra come l'Audi, quando lo ritiene necessario, fa valere il suo peso.

L'incarico di Dürheimer, sempre secondo le indiscrezioni di Der Spiegel, verrà assunto dal capo dell'R&D di Volkswagen Group, Ulrich Hackenberg.

E poiché il nuovo capo dell'R&D conserverà il potere di intervenire sulle vicende della Ducati, nel settore tecnico della Casa italiana ci si chiede se ci saranno conseguenze anche nell'attività di Ducati Corse, in particolare nel progetto MotoGP che non sta dando i risultati sperati.

Fonte: http://www.motosprint.it/motomondiale/2013/06/21-8683/L%27Audi+licenzia+Durheimer.+Fece+fuori+Preziosi

SBK: Noriyuki Haga soddisfatto del test del Mugello

Noriyuki Haga è sceso in pista sabato scorso all'Autodromo Nazionale del Mugello per una giornata di test in vista della sua partecipazione al settimo round del Mondiale Superbike di Imola.

Il tre volte vice-campione della serie, quarantatré vittorie di gara all'attivo e dodici stagioni disputate, ha cominciato a prendere confidenza con la nuova moto, completando ben settanta giri in condizioni meteo e temperature ottimali, nonostante la presenza in pista di numerosi piloti amatori.

Haga si è detto soddisfatto del test e non vede l'ora di prendere parte al round italiano, in programma il prossimo 30 giugno.

"Vorrei innanzitutto ringraziare Feel Racing ed il Team Grillini Dentalmatic" ha commentato il giapponese "per l'opportunità di provare la BMW S 1000 RR. Il test del Mugello è andato bene e siamo riusciti a trovare un set-up di base per la moto in vista del round. E' da ottobre che non corro, ma nonostante questo spero di risultare competitivo e sicuramente darò il massimo: voglio regalare al team ed alla squadra una buona prestazione".

Fonte: http://www.omnicorse.it/magazine/28536/World-SBK-2013-Noriyuki-Haga-soffosfatto-test-Mugello-BMW-S-1000-RR-Grillini

giovedì 20 giugno 2013

TT 2013: la moglie ricorda e saluta Yoshinari Matsushita

"Prima di tutto, chiedo scusa di cuore per questa dolorosa conseguenza a tutti coloro che hanno sostenuto il sogno di Yoshinari Matsushita e gli hanno fornito supporto e incoraggiamento a vario titolo. Prendere parte al Tourist Trophy era, ad ogni modo, ciò che aveva sempre desiderato. Ritengo che sia profondamente grato per avere potuto prendervi parte per quattro volte, come desiderava. Prego voi tutti di accettare i miei sinceri ringraziamenti"

Yoshinari deve sentirsi amaramente deluso perché non ha potuto completare il TT di quest'anno, nonostante tutti gli incoraggiamenti e gli aiuti ricevuti e penso che ora voglia chiedere scusa direttamente a ciascuno di voi.

La gente nei box e nel paddock e i membri del team sono tutti gentili e immagino che Matsu si sentisse bene sull’Isola di Man. Come mi aveva detto, l’isola è un luogo magnifico, con una natura spettacolare. Il tempo era piacevole al nostro arrivo e pensavo che fosse un bel posto per un viaggio in moto.

Era la prima volta che assistevo al Tourist Trophy e sono rimasta sorpresa dalla velocità delle moto. Ad essere onesta, vedendo la gara con i miei occhi, mi sono domandata se fosse davvero un suo desiderio disputare una gara così pericolosa. Ma l’atmosfera nei villaggi, la gentilezza della gente, tutto questo rende meraviglioso quel luogo. Io ringrazio Matsu per avere permesso a me e a nostro figlio, di venire qui.

Matsu diceva "Meglio accettare una sfida ogni volta che te la senti, in modo da non avere rimpianti nella vita, perché nessuno sa quando si muore". Diceva anche che una delle ragioni per cui continuava a correre, malgrado non fosse più un giovane
(aveva 43 anni ndr), era che voleva trasmettere alle nuove generazioni il desiderio di realizzare i propri sogni.

Io mi ero personalmente opposta alla sua partecipazione al Tourist Trophy, ma ala stesso tempo amavo il suo modo di pensare e lo comprendevo.

Sarei felice se le persone che ha ispirato e che avevano condiviso con un sogno comune potessero continuare il sogno.

Ci tengo a esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che gli sono stati vicini e l’hanno aiutato nel corso della sua vita. A nome di mio marito, Matsu, grazie.


Sinceramente
Chieko Matsushita

Fonte: http://www.insella.it/sport/tt-2013-il-ricordo-di-yoshinari-matsushita

Roberto Rolfo: "Con la MV F3 si può fare molto bene in Supersport"

Roberto, sei stato il primo ad aver riportato la MV Agusta sul podio dopo tanti anni. Un terzo posto in una gara mondiale. Che cosa provi?«La gara di Donington è stata bellissima per tanti motivi, tra cui appunto aver riportato la MV su un podio mondiale dopo 37 anni, a cui si è sommato il fatto di essere stato il primo ad aver riportato alle gare la MV. Tutto questo insieme, mi ha dato una serie di emozioni indescrivibili. Io ho scelto di correre con MV nel mondiale Supersport quest’anno perché mi piace davvero la moto e mi piace davvero il marchio. Mi ha motivato tantissimo l’idea di poter correre in un mondiale con un marchio così prestigioso. Essere riuscito ad andare anche sul podio e ad andar forte sin dalla prima gara mi dà una carica in più. E’ stato stupendo».

A che punto è lo sviluppo della F3?
«La moto di base è già molto buona e va veramente forte. Stiamo cercando di lavorare un po’ sull’accelerazione, che è la cosa che dobbiamo migliorare di più. Abbiamo delle piste dove siamo favoriti perché arriviamo più in fretta a trovare i riferimenti per poter andar forte, mentre in altre, dato che è la prima volta che ci presentiamo, facciamo un po’ più di fatica, però la base della moto, che è davvero buona, ci aiuta, anche perché è molto bella da guidare».

Pensi che l’anno prossimo riuscirete ad essere ancora più avanti?
«Assolutamente! Con tutti i riferimenti che stiamo acquisendo quest’anno sicuramente la moto potrà soltanto crescere, e con l’ottima base che ha già, potrà andare davvero forte».

Sembravi divertirti molto con la F3 800 che hai guidato qui…
«Da guidare è uguale alla mia, la 675, ma il motore ha più coppia e ha decisamente più spinta, si sente che come cavalleria è un’altra cosa. Per un utilizzo stradale è una moto fantastica, anche perché la coppia ti aiuta tantissimo a farti uscire dalle curve e su un “circuitino” come questo (il tratto stradale che viene chiuso al traffico e impiegato come pista al raduno MV, ndr) ti permette di divertirti tanto».

Non è il primo anno che ti vediamo al raduno MV. Ti diverti a passare da queste parti?
«Esatto, ero già venuto in precedenza in visita (prima di correre per MV, ndr) con un amico perché mi aveva detto appunto di questa manifestazione, e ci ero venuto da appassionato. La cosa fu di buon auspicio dal momento che quest’anno sono potuto tornarci da pilota MV».

Fonte: http://www.moto.it/sport/rolfo-forza-f3-in-supersport-legata-alla-sua-ottima-base-di-partenza.html

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